L’Italia di Roberto Mancini è a un bivio. Domani cominceranno i play-off di qualificazioni ai mondiali in Qatar di novembre
Giovedì 24 marzo a Palermo la Nazionale campione d’Europa di Roberto Mancini sfiderà la Macedonia nel Nord nella prima gara valevole per i play-off qualificazione ai mondiali di Qatar che, per la prima volta nella storia del calcio, si terrano a novembre.
In caso di passaggio del turno ci sarà uno secondo scoglio che si chiamerà Turchia o Portogallo. Dopo quella drammatica (sportivamente parlando) partita di novembre 2017, il play-off di ritorno contro la Svezia a Milano con Ventura in panchina, che sentenziò la non partrecipazione dell’Italia al mondiale di Russia 2018, non giocare la parte finale della Coppa del Mondo per la seconda volta consecutiva, sarebbe un danno per tutto il movimento.
A risollevare il destino degli azzurri dopo quella batosta era stato chiamato Roberto Mancini che da allora ha posto il record di gare vinte consecutivamente e soprattutto ha alzato il trofeo europeo lo scorso luglio. Ma le partite successive a quel trionfo non sono state perfette e gli azzurri ora si trovano in questa situazione.
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Italia, cosa faranno Gravina e Mancini
È facile pensare che in caso di mancata qualificazione qualcuno dovrà pagare con le dimissioni o il licenziamento, succederà? Ha fatto il punto Gabriele Gravina, il presidente federale in un’intervista concessa a Repubblica.
Il numero 1 della Figc è stato chiaro. Ha affermato che il risultato sportivo non va legato lala politica e che se pensasse che le vittorie delle prossime due partite risolverebbero i problemi, ucciderebbe il calcio. È al timone da un anno e nel frattempo c’è stata anche la vittoria dell’Europeo. In più ha anche un’ampia maggioranza che lo sostiene. Insomma, se l’Italia non dovesse andare al Mondiale, non ci sono i pressuposti per le dimissioni.
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Quale sarebbe invece il destino di Roberto Mancini? Ha risposto anche a questa domanda importante. Al Commissario tecnico è stata rinnovata la fiducia con il nuovo contratto firmato prima dell’Europeo. Anche in questo caso dunque nulla cambierà e l’allenatore marchigiano resterà sulla panchina azzurra.
