Il fenomeno “skinny fat” indica fisicità dalla composizione corporea magra, ma con accumuli di grasso localizzato.
Con il termine “skinny fat” si raggruppano persone dalla fisicità magra, con composizione corporea all’apparenza ectomorfa, ma con accumuli di tessuto adiposo localizzato. Conosciuti volgarmente come “falsi magri”, tali individui si ritrovano in questa condizione a causa dell’alta percentuale di resistenza all’anabolismo, che ostacola l’incremento della massa muscolare, e agli elevati livelli di resistenza insulinica, caratteristica che impedisce la perdita di grasso.
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Persone “skinny fat”: cause e rimedi per falsi magri
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Come menzionato in precedenza, con riferimento alla classificazione antropometrica gli “skinny fat” sono soggetti con bassa percentuale di massa muscolare, ma alti livelli di massa grassa localizzata. Generalmente, tali fisicità presentano un somatotipo ectomorfo (magro), specialmente all’altezza degli arti, e una classificazione antropometrica endomorfa a livello di addome. A differenza del mesomorfo, il fisico ectomorfo presenta un’eccessiva magrezza, corporatura molto esile e metabolismo veloce. Per questo motivo lo sbilanciamento da skinny fat non è visibile perché il tessuto adiposo è accumulato in alcune zone localizzate del corpo.
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L’unico rimedio per perdere il grasso viscerale localizzato è seguire un regime alimentare ipocalorico protratto nel tempo su prescrizione di un dietologo o nutrizionista esperto, ma l’alimentazione non è sufficiente: è necessario accompagnare le sane abitudini a tavola con una regolare attività motoria per stimolare la massa muscolare e ottimizzare, di conseguenza, la sensibilità insulinica. Prima di mettere massa muscolare è bene ricordare il primo passo, ossia perdere il tessuto adiposo in eccesso, principale causa della resistenza anabolica. Solo successivamente è suggerito pensare a incrementare la massa muscolare attraverso allenamenti costanti e regolari.
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L’unico modo è seguire una dieta ipocalorica con un deficit progressivo. Diete drastiche e deficit calorici estremi sono controproducenti e aumentano il rischio di stallo del peso. In caso di blocco del metabolismo protratto per due settimane si consiglia un mese di reset metabolico attraverso strategie di reverse diet.
