Come la pandemia ha impattato sulla salute mentale: lo studio

La pandemia di Covid ha impattato in modo molto forte sulla salute mentale dei ragazzi, colpiti probabilmente nel modo più forte e personale: lo studio

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Giovane ragazza (Pixabay)

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L’impatto della pandemia di Covid-19 sulla vita di tutti è stato devastante. Basti pensare a quanto il Coronavirus abbia limitato la nostra socialità, nonchè le nostre grandi o piccole azioni quotidiane. Dall’inizio del 2020 è stato un susseguirsi di difficoltà, tra limitazioni e restrizioni che hanno di fatto complicato la vita di tutti noi. Ma chi ha pagato di più in termini di salute non solo fisica (sappiamo che in quest’ultimo caso sono stati gli anziani a risentirne maggiormente) ma soprattutto mentale, sono stati i ragazzi e le ragazze più giovani. Soprattutto queste ultime, che più dei maschi hanno pagato i grandi impedimenti legati allo stare insieme, all’incontrarsi e al condividere esperienze. Eventi, feste, concerti, viaggi, semplici ritrovi al bar o al ristorante: solo nell’ultimo anno abbiamo ricominciato ad assaporare una ritrovata normalità, ma prima tutto quanto elencato prima ha subìto una fortissima battuta d’arresto che, in molti casi, ha segnato per sempre le vite di qualcuno.

Tantissimi sono stati gli studi, soprattutto dal punto di vista psicologico, per capire quale sia stato l’impatto reale della pandemia sui giovani. In particolare, dopo lo stop alle attività scolastiche che si sono rivelate essere determinati per la formazione dei caratteri e delle personalità dei ragazzi, soprattutto nelle età più giovani. La didattica a distanza ha in qualche modo arginato il problema, ma i giovani costretti a casa hanno sofferto enormemente della mancanza di “contatto fisico” con i loro coetanei. Ma c’è di più: le ricerche hanno anche evidenziato che le varie ondate di Covid-19 hanno scavato un grande solco di genere, un divario che ha visto le ragazze risentire maggiormente dei ragazzi di tutto ciò che l’emergenza sanitaria ha comportato. Vediamo dunque quali sono stati questi studi e che risultati hanno prodotto.

Pandemia e salute mentale: lo studio svela un maggiore impatto sulle ragazze rispetto ai ragazzi, ecco i risultati

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Giovane ragazzo (Pixabay)

Ragazze più colpite dalla pandemia rispetto ai ragazzi, in termini di salute mentale. Questo è il principale risultato emerso da uno studio condotto dai ricercatori delle Università inglesi (tra cui la City University of London) e australiane, che hanno svolto le loro indagini su un campione di età compresa tra i ed i 15 anni. Come riportato anche da QuotidianoSanità.it, “Scoprire se la pandemia abbia avuto un impatto diverso sulla salute mentale di bambini, bambine e adolescenti, è importante per capire come preservarne il benessere psico-fisico nel futuro”. A farla da padrone, soprattutto all’inizio dell’emergenza sanitaria globale, è stato il lockdown duro che in Italia si è svolto tra i mesi di marzo e aprile 2020: i ricercatori sono partiti proprio da questa dinamica ed è emerso come la salute mentale delle ragazze sia stata quella che ha risentito in modo maggiore della chiusura forzata di tutte le attività e, di fatto, dell’azzeramento della vita sociale dei giovani. Ecco i risultati emersi dallo studio.

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Come anticipato, bisogna premettere che le difficoltà legate alla salute mentale hanno colpito soprattutto le ragazze: in particolare, in una scala da 1 a 40 sulla quale calcolare proprio queste complicazioni, nelle donne l’aumento è stato di 1,619 punti (praticamente del 28% in termini percentuali), con una spiccata crescita nelle famiglie con il reddito basso (in questo caso l’aumento è stato del 37%, cioè di 2,161 punti). Una crescita che ha riguardato soprattutto le difficoltà emotive e quelle comportamentali, fortemente marcate appunto nella differenza di genere. Se consideriamo invece le famiglie con un reddito più elevato, anche in questo caso si è registrato un aumento, tuttavia i valori sono stati minori e meno accentuate: parliamo infatti di una crescita del 22% e cioè di 1,306 punti, con il divario tra maschi e femmine che dunque è risultato più contenuto, anche se pur sempre presente. Per quanto riguarda il campione, lo studio condotto da accademici della City University of London, dell’University of Wollongong e del Royal Melbourne Institute of Technology University, si è basato sui dati dello UK Household Longitudinal Study (UKHLS), che attualmente comprende le risposte di circa 40mila famiglie e dunque è stato possibile ampliare la ricerca in modo importante.

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Insomma, questo studio ha dimostrato inoltre che le maggiori difficoltà delle ragazze rispetto ai ragazzi si sono registrate in specifiche aree, come i sintomi emotivi, oppure l’iperattività, ma anche i problemi comportamentali che, tuttavia, con la pandemia sono diminuiti nei ragazzi in modo importante. Sui risultati emersi dall’indagine è intervenuta anche la coautrice Agne Suziedelyte, dell’Università di Londra, che ha commentato: “I risultati della ricerca evidenziano un forte impatto di genere: le difficoltà emotive e comportamentali sono aumentate di più tra le ragazze di 10-15 anni rispetto ai ragazzi durante la pandemia di Covid-19, soprattutto rispetto agli anni pre-pandemia. Le differenze di genere nell’effetto della pandemia sul benessere mentale dei bambini sono state osservate in tutti i gruppi di reddito, anche se queste differenze sono più evidenti nelle famiglie in cui quest’ultimo è più basso”.