Ritornare in forma, i carichi dell’allenamento: principi e stimoli

Ritornare in forma, i carichi dell’allenamento: principi e stimoli. Vediamo insieme come dovrebbe essere formato un allenamento allenante. 

Allenamento rapidità
Allenamento rapidità (Pixabay)

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Dimagrire e tornare in forma è senza dubbio uno degli aspetti più difficili da conseguire e pianificare. Se non è possibile avere il supporto di un esperto, è necessario avere delle nozioni importanti su ciò che si deve fare per non rischiare di infortunarsi e di non allenarsi male, magari svolgendo esercizi non mirati e assumendo posture non corrette.

L’allenamento deve essere pianificato e organizzato, programmato in ogni sua parte e svolto a seconda di determinati carichi di lavoro e di una durata consona allo sforzo previsto, richiesto e necessario per il proprio fisico.

Il nostro corpo viene sollecitato di continuo e stressato, creando delle dinamiche che a lungo andare permetteranno di accrescere e migliorare le nostre capacità condizionali. Per essere allenati, dovremmo compiere degli esercizi allenanti e svolgere delle performance utili al raggiungimento del nostro scopo.

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Ritornare in forma, le info sull’allenamento

Manubri
Manubri (Pixabay)

Come riporta il sito ‘allenamentocompleto’, tra le cose più importanti e necessarie del programma dell’allenamento sono i carichi, ossia la somma delle sollecitazioni previste dall’allenamento stesso. Il carico deve aumentare in modo graduale e progressivo, essere costante e vario, in maniera tale da allenare più muscoli possibili. La programmazione prevede che la quantità e l’intensità da proporre siano allenanti ed adeguati.

Ai carichi corrispondono dei principi fondamentali come volume, intensità, densità, frequenza, durata dello stimolo e ripristino.

Il volume è la quantità di lavoro dell’allenamento. Dunque, gli esercizi e le serie di una determinata sessione di lavoro. L’intensità dello stimolo allenante, come si può facilmente intuire, è l’intensità stessa dell’allenamento: più è intenso più è allenante. Questo è strettamente legato alla densità, ossia il rapporto tra l’intensità sostenuta e il recupero tra una serie a l’altra.

La frequenza è il numero degli allenamenti sostenuti nell’arco di una settimana, di un mese o di un qualsiasi periodo dell’allenamento, definiti anche microcicli (settimana di lavoro), mesocicli (programma mensile), macrocicli (programma semestrale o annuale).

La durata indica il tempo necessario per svolgere un determinato esercizio, rapportato all’intera durata della sessione di allenamento. Maggiore sarà la durata, maggiori saranno i benefici del nostro corpo a lungo termine. Questa caratteristica, ovviamente, deve essere funzionale e rapportata allo sforzo che siamo in grado di sostenere durante l’allenamento stesso.

La pausa è fondamentale per ripristinare i valori standard del nostro corpo. Questo, ovviamente, serve per prepararci al prossimo allenamento, ma anche le pause – o intervalli – tra una serie e l’altra sono necessari e utilissimi per continuare a svolgere un allenamento intenso e allenante.

Sassarese classe ’85, nato il 5 febbraio come illustri calciatori, madre natura ha pensato bene di relegarmi a semplice commentatore del calcio giocato. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti ODG della Sardegna dal 2017, sono fiero ed orgoglioso di essere nato e cresciuto in questa terra meravigliosa. Interista dalla nascita, vivo nel ricordo del mito di Ronaldo il Fenomeno e delle imprese titaniche del ‘Triplete’ degli idoli Mourinho, Sneijder e Milito. Innamorato del fantacalcio, dei viaggi e del giornalismo calcistico, Sportnews mi ha dato modo di rivalutare il declino della Serie A con occhi diversi. Allenatore di calcio (UEFA C) e di calcio a 5, svolgo i due lavori che amo con assoluta passione e con tanta voglia di emergere.