Corsa sulla spiaggia, pro e contro: tutti i consigli utili

Corsa sulla spiaggia, pro e contro: tutti i consigli utili per evitare il rischio infortuni. Benefici e rischi: tutto ciò che serve sapere per svolgere senza pensieri questa pratica particolarmente allenante. 

Corsa spiaggia
Corsa spiaggia (Pixabay)

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La corsa sulla spiaggia è sicuramente uno degli argomenti più dibattuti tra i fautori del fitness. Fa bene o il rischio infortuni è alto? E soprattutto, meglio correre con le scarpe o senza? L’argomento è piuttosto vaso e variegato, per questo serve particolare attenzione e soprattutto sapere a che cosa si va incontro.

Innanzitutto, possiamo affermare con certezza che la pratica è estremamente allenante e tonificante, ma devono essere presi degli accorgimenti per svolgerla nella maniera corretta. La prima cosa da sapere è che la corsa sulla spiaggia – come i lavori in generale sulla sabbia – sono spesso utilizzati per il recupero dagli infortuni, ma l’esercizio stesso stressa particolarmente le articolazioni della caviglia e del ginocchio, dunque bisogna essere consapevoli che il lavoro da svolgere comporta la massima cautela.

Correre sulla sabbia non è la stessa cosa su qualsiasi altra superficie: la corsa non può essere rettilinea e la stessa porta ad affondare i piedi, rendendo decisamente più pesante e anche pericolosa la pratica. L’ideale sarebbe correre sul bagnasciuga per svolgere allunghi in linea retta facendo lavorare i muscoli per potenziare al meglio l’esplosività.

Oltre alla forza esplosiva, correre a lungo sulla spiaggia comporta un aumento della resistenza, dunque si consuma maggiore energia e ciò crea un effetto benefico anche nel bruciare i grassi, sicuramente uno dei motivi per cui uno sportivo dilettante deciderà di intraprendere questo tipo di percorso.

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Corsa sulla spiaggia, pro e contro: tutti i consigli utili

Corsa spiaggia
Corsa spiaggia (Pixabay)

Farlo con le scarpe o senza è una scelta che deve prendere lo sportivo in questione: con le scarpe ci si assicura una maggiore protezione al piede tra sassi, alghe e tutto ciò che si ritrova nelle spiagge; tuttavia, a piedi nudi c’è comunque la possibilità di far lavorare di più i muscoli dei piedi e del polpaccio.

Attenzione, però, a non esagerare: lo sforzo prolungato può comunque portare ad un rischio infortunio più o meno grave. Per questo è consigliato lavorarci per un tempo ridotto, almeno per quanto riguarda le prime volte: abituarsi a questo tipo di terreno è difficoltoso, dunque bisogna cercare di abituarsi per aumentare i carichi e il tempo da dedicargli successivamente.

Stretching e riscaldamento sono obbligatori prima di correre sulla sabbia: meglio effettuarli su un terreno piano prima di iniziare a lavorare a contatto con il mare.

Inoltre, la corsa sulla sabbia ci aiuterà a migliorare la nostra capacità di propriocezione, ossia il senso di posizione e di movimento degli arti del nostro corpo senza l’ausilio della vista. In questa maniera svilupperemo meglio i muscoli e riusciremo ad avere una postura adeguata.

Non dimentichiamo ovviamente il piacere di correre vicino al mare e all’aria pulita, fattore assolutamente non secondario perché aiuta anche a regolare l’umore. Tuttavia, come abbiamo accennato poc’anzi, una pratica non corretta o all’eccesso può portare ad infortuni particolarmente gravi: tra questi c’è il tendine d’Achille, oltre ai legamenti delle caviglie e del ginocchio, senza scordare le tendiniti, fastidiose infiammazioni ai tendini.

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Sassarese classe ’85, nato il 5 febbraio come illustri calciatori, madre natura ha pensato bene di relegarmi a semplice commentatore del calcio giocato. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti ODG della Sardegna dal 2017, sono fiero ed orgoglioso di essere nato e cresciuto in questa terra meravigliosa. Interista dalla nascita, vivo nel ricordo del mito di Ronaldo il Fenomeno e delle imprese titaniche del ‘Triplete’ degli idoli Mourinho, Sneijder e Milito. Innamorato del fantacalcio, dei viaggi e del giornalismo calcistico, Sportnews mi ha dato modo di rivalutare il declino della Serie A con occhi diversi. Allenatore di calcio (UEFA C) e di calcio a 5, svolgo i due lavori che amo con assoluta passione e con tanta voglia di emergere.