Formula 1, Mission Winnow scompare dal nome della scuderia Ferrari

Charles Leclerc Ferrari SF90 Mission Winnow

Formula 1 2019: la Ferrari cambia il nome della propria scuderia per il campionato.

Aveva creato un po’ di polemiche la comparsa del marchio Mission Winnow sulla livrea e sul nome della scuderia Ferrari. Esso, infatti, è legato all’azienda di tabacchi Philip Morris e da tanti anni in Formula 1 è vietata qualsiasi pubblicità e sponsorizzazione legata al fumo.

Tuttavia, Mission Winnow non ha a che fare con le sigarette. Si tratta di un progetto del colosso americano riguardante ricerca e tecnologia per il futuro. Proprio per questo sia da Phillip Morris che dalla scuderia di Maranello non è mai trapelata preoccupazione, nonostante alcune indagini avviate per capire se vi sia una violazione delle leggi in vigore.

>> Se vuoi rimanere aggiornato sulle news di sport >> CLICCA QUI

La prima indagine è stata avviata dal Dipartimento federale della salute e dal Dipartimento di salute e servizi umani di Victoria. Si tratta dello stato australiano dove si trova Melbourne, la città sede del primo gran premio del campionato di Formula 1 2019. Anche l’Unione Europea sta studiando il caso. E recentemente il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust, invitando ad effettuare le opportune verifiche e a sequestrare persino le Ferrari SF90 in caso di violazione delle norme.

Intanto nelle scorse la FIA ha fornito un ultimo aggiornamento sulla entry list del Mondiale 2019 e la sorpresa è la scomparsa del marchio Mission Winnow dalla denominazione del team di Maranello, che viene indicato semplicemente come Scuderia Ferrari. In precedenza si era iscritto come Scuderia Ferrari Mission Winnow. Un cambiamento che forse rappresenta una mossa precisa della casa italiana per cercare di allontanare, almeno in parte, le polemiche. Ma le scritte sulla livrea della SF90 rimangono e continueranno ad essere oggetto di discussione, nonostante Philip Morris abbia spiegato più volte che non si tratta di un modo indiretto di voler fare pubblicità ai tabacchi.

 

Matteo Bellan