Rugby. Malagò: “Bisogna farsi un esame di coscienza”

Giovanni Malagò (getty images)
Giovanni Malagò (getty images)

NOTIZIE RUGBY– Al margine del “Premio Mecenate Sport 2015” il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha parlato a 360°.

Sulle Olimpiadi 2024: “Dagli inizi degli anni 2000 la sua azienda è fornitrice ufficiale per il Cio delle Olimpiadi. È una delle poche persone con cui mi confronto quotidianamente sul tema della candidatura. Ma non per mancanza di rispetto per le altre ma perchè conosce perfettamente cos’è il Cio e cosa chiedono i rappresentanti del Cio e tutte le dinamiche di giudizio e di voto. Uno può pensare di fare la più bella Olimpiade del mondo però se nessuno la prende in considerazione lascia il tempo che trova. Nel dossier olimpico inseriremo ActionAid a supporto della candidatura, vogliamo dare una grandissima impronta ai temi della socialità. Nerio Alessandri avrà un ruolo nell’advisory board, come ambasciatore di Roma 2024. Sarà una freccia nell’arco della candidatura“.

Sul mondiale di Rugby: “Bisogna essere onesti, non è una sorpresa che l’Italia sia stata eliminata. Se ricordo bene sono otto edizioni dei campionati mondiali che non riusciamo a qualificarci per i quarti. Il ranking non è un’opinione, tanto più nel rugby dove si è visto che le sorprese non sono facilissime a trovarsi. Oggettivamente noi nel girone avevamo due squadre come Irlanda e Francia che ci precedevano nel ranking, sono più forti di noi. Con la Francia abbiamo perso male, con l’Irlanda devo dire che abbiamo fatto una grande partita e ad un certo punto avevo anche speranze. Non è tanto la delusione della non qualificazione ma c’è da fare, e credo sia già all’ordine del giorno della federazione, un serio esame di quello che si deve fare per il futuro affinché al prossimo Mondiale si possa essere nelle condizioni di entrare nelle prime otto“.

Sul caso Kostner: “Sono molto contento per Carolina, ieri ci siamo sentiti. Ho sempre sperato nel mio cuore che ci potesse essere una soluzione migliorativa, ma ho sempre rispettato religiosamente le regole come ha fatto anche lei. Penso che il mio pensiero sia condiviso da tutti gli italiani e sono molto felice. Schwazer? Non posso fare il tifo che si qualifichi per Rio perché non sarebbe corretto nei confronti degli altri atleti. Faccio però il tifo che questa meravigliosa storia di recupero di Schwazer nel mondo dello sport si possa replicare un giorno con altri atleti che hanno riconosciuto di avere sbagliato e che hanno pagato. Non necessariamente con la qualificazione olimpica o una medaglia, ma quantomeno con una riabilitazione agli occhi di loro stessi, delle loro famiglie e di chi hanno tradito. Sarebbe una bella storia se con queste premesse tutti gli Alex Schwazer del mondo potessero dare un contributo in questo senso», dice ancora Malagò, prima di ricordare l’impegno di Sandro Donati al fianco di Schwazer. «Lo ringrazio sempre per il suo impegno, è sicuramente quello che maggiormente dà un certificato di garanzia su questo progetto“.