CONI. Malagò, i primi 40 giorni da Presidente: Il mio stipendio in beneficienza”

IL CORRIERE DELLA SERA (D.Dallera) – Da quella corsa nel salone d’onore del Coni finita nell’abbraccio alle sue gemelle, Vittoria e Ludovica, sono passati 40 giorni da presidente itinerante…

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RASSEGNA STAMPA – Nell’edizione odierna, ‘Il Corriere della Sera’ dedica un’intervista esclusiva a Giovanni Malagò. Il neo presidente del Coni racconta i suoi primi 40 giorni trascorsi da numero uno. Ecco alcuni stralci dell’intervista:

MALAGO’ E IL CONI – «Una macchina che giorno dopo giorno sto scoprendo e a livello centrale e a quello periferico. Faccio un esempio: il centro dell’Acquacetosa lo conosco da sempre, ma è tutt’altra cosa andare a vedere, capire cosa c’è dentro, conoscere da vicino la scuola dello sport, strutture di allenamento e l’attività dell’istituto di medicina dello sport, alta tecnologia».

IL PROGRAMMA DEL PRESIDENTE – «1. Razionalizzazione e ottimizzazione della macchina, una gestione innovativa rispetto al passato. 2. Salvaguardia delle risorse, cercando supporti esterni all’attività sportiva. 3. Il problema appena accennato dell’impiantistica. Non si può avere un grande sport senza l’aiuto di impianti adeguati. Riprendere in mano e rilanciare la legge sugli stadi…».

LA LEGGE SUGLI STADI – “Non c’è ancora una legge sugli stadi? E’una vergogna. Quando ci penso sono colto da rabbia e da un sentimento che non le descrivo per non cadere in volgarità. Ma sono convinto di poter fare molto, come presidente del Coni: bisogna far capire alle istituzioni in tempi ragionevoli che puntare sull’impiantistica sportiva, agevolare questo settore, vuol dire fonte di sviluppo per il paese».

SUI BIGLIETTI OMAGGIO CANCELLATI –  «I biglietti omaggio ai politici? Non conoscevo quella realtà ereditata dalle precedenti gestioni. Quando la segreteria responsabile mi ha fatto notare che era necessario rinnovare le tessere, ho detto basta. Tutto qui. Avevo detto che rappresento il nuovo. Voglio esserlo nelle piccole e nelle grandi cose. Adesso sono in una fase di valutazione, osservazione, non ho pregiudizi verso alcuno, ma prima o poi ci saranno situazioni che dovrò cambiare».

LA RINUNCIA ALLO STIPENDIO – «Ho deciso di versare il mio appannaggio economico ad associazioni sportive, a società impegnate nel sociale. La prima a beneficiarne sarà quella di Maddaloni a Scampia».