PETRUCCI: “La PELLEGRINI è un fenomeno. Darà ancora grande gioia allo sport italiano”

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DICHIARAZIONI PETRUCCI – Gianni PETRUCCI, Presidente del CONI, è stato intervistato da SkySport24. Ecco le sue dichiarazioni:

Partiamo da qualche flash di questa sua esperienza al Coni…
Sono più i ricordi belli di quelli brutti. Tutte le nostre vittorie olimpiche, il mondiale vinto e vissuto in una federazione commissariata, i tanti atleti… Lo sport è bello anche se ha pagine amare.

Quale è stato il momento più bello a livello sportivo?
Forse il momento più bello, non dell’anno ma della storia dello sport italiano e il mio è la vittoria di Baldini alle Olimpiadi l’ultimo giorno. Il fatto che si è suonato l’inno di Mameli alla cerimonia di chiusura… Le chiamate di tutti i politici… I momenti più brutti però li ricordo ugualmente, però ecco sono più le cose che ho avuto rispetto a quelle che ho dato. Ci sono valori più importanti, come la famiglia e la correttezza, ma lo sport dà emozioni che altre cose non danno.

E un momento di questo 2012? Uno sportivo e una sorpresa?
Come sportivo scelgo Jessica Rossi per quello che ha vinto e per il fatto di essere stata imbattibile. Poi ce ne sono tanti. In negativo ripeto i casi di doping: noi ce la mettiamo tutta, ma quando capitano queste cose ti crolla tutto il mondo addosso.

La sorpresa dell’ultima Olimpiade?
I risultati bene o male erano tutti nelle nostre previsioni, sorprese non ce ne sono state. Noi abbiamo una preparazione olimpica straordinaria, siamo presuntuosi ed abbiamo vinto medaglie che pensavamo. Forse la medaglia d’oro di Molmenti è stata una sorpresa, ci aspettavamo una medaglia ma forse non l’oro. Ma poi si offende se lo mettiamo tra le sorprese.

Abbiamo anche scoperto un bell’atleta e una bella persona…
Sono i presidenti di federazione che devono creare gli atleti di punta. Si dice che in Italia c’è solo il calcio, ma se gli altri non fanno nulla… Una delle cose di cui vado fiero è che la monocultura calcistica si è un po’ affievolita e che sono venuti altri sport alla ribalta quali nuoto, rugby, ginnastica, oltre a basket e pallavolo che di spazi ne hanno sempre avuti. Intorno a Molmenti si può creare, è un bel personaggio e trasmette emozioni positive. Diffido dai qualunquisti che non trasmettono le proprie idee.

Una sorpresa nemmeno la tripletta nel fioretto femminile?
E’ stata un’emozione particolare ma non una sorpresa. Nella scherma siamo certamente i più bravi al mondo e lo abbiamo dimostrato nella Storia. Oggi la scherma si fa in tutto il mondo, tanti possono vincere la medaglia d’oro e l’Italia è una realtà. La sorpresa è quando non vinciamo: le tre medaglie credevamo e speravamo di vincerle anche se poi certo non sempre i risultati vengono centrati. Abbiamo perso i grandi tecnici, ma ne sforniamo uno al mondo.

Il rapporto tra atleta e allenatore è fondamentale. Il nuoto forse è stato una sorpresa in negativo? Cosa dobbiamo aspettarci dalla Pellegrini?
Dobbiamo aspettarci tutto perché è un fenomeno e i fenomeni non tramontano mai. Lei sa benissimo dove può arrivare e come può arrivarci. Il fatto che chieda un allenatore dimostra che lei sa quello che può ancora dare. E’ un’atleta fenomeno e nella storia dello sport italiano lei è uno dei grandi atleti, come Tomba e Rossi. E ai grandi atleti si deve dare massima disponibilità possibile. La pellegrini darà ancora grande gioia allo sport italiano.

Ormai chi ha più soldi vince?
A parole si può fare tutto, ma la realtà è quella che di fronte a certe cifre l’Italia non può competere, partendo anche dal calcio dove ormai si bada più ai bilanci che alle farneticazioni di ingaggi megagalattici. Ha fatto bene anche la Federazione scherma a non seguire le follie: di fronte ai russi e a certe offerte non si poteva competere. Noi esportiamo tecnici in tutto il mondo, dal calcio al basket… La realtà è che dobbiamo rimanere con i piedi per terra, lo sport italiano non tramonterà mai, non ci serve fare follie, dobbiamo guardare i bilanci. Benvengano allenatrici come la Trillini con cui la Di Francisca continuerà ad essere la campionessa che è.

Cosa vorrebbe cambiare nel mondo del calcio?
Vorrei che i presidenti fossero più sereni. In privato molti diventano grandi amici e ti dicono di andare avanti, mentre poi nelle interviste fanno i fenomeni. Vorrei più moderazione, prima nel dimostrare amicizia, poi nel fare gli eroi sui giornali. Il calcio è sempre esasperato, vuole sempre fare chissà che. Non amo l’arroganza dei presidenti che dicono: ‘La feredazione dovrebbe fare questo’. Agissero prima loro. Gli insegnamenti arrivano solo dal Signore. Il calcio è un mondo bellissimo e lo possiamo rovinare solo noi. Dico alle Leghe: organizzatevi, fate per prime bella figura. I presidenti ci mettono i soldi, ma siano anche umili: siano meno eroi sui giornali e più sinceri.

Abete ha detto che la cura non è il ridurre le squadre in serie A, quanto piuttosto approvare il prima possibile la legge sugli stadi…
Sottoscrivo, ma poiché la legge sugli stadi non c’è se uno vuole fare lo stadio lo può fare. Non è vietato, è che non ci sono soldi. La Legge sudli Stadi non costava nulla, ma non deve essere una scusa per il calcio. La Juve ha fatto lo stadio senza legge. Questa legge serve, ma ne servono tante per tutto lo sport italiano: quella sul professionismo sportivo, quella sulla tutela dei marchi… In tutti i programmi non ho visto una parola di sport a pochi mesi dalle elezioni e questo mi rattrista. Perché poi allo sport si chiede… Se non c’è un partito politico che usa la parola sport, questo è il grado di sensibilità che c’è verso questo mondo. Poi lo sport gode della propria autonomia e tutti i capi di governo gliela riconoscono, ma rattrista un po’ che non ci sia un minimo di attenzione da tutti i candidati politici, un programma che parli di sport. Che poi ci danno le sculacciate e magari ce le meritiamo pure.

Cosa serve per evitare episodi come quello di Schwarzer?
Serve rimanere vicini agli atleti, a volte pensiamo che siano automi e che avendo vinto continuino a farlo. Siamo presi dal risultato e l’atleta lo carichiamo di pesi eccessivi. L’atleta è una persona sola, specialmente negli sport individuali: ha allenatore e federazione vicino, anche se indirettamente. Dobbiamo cercare di pensare che l’atleta è un essere umano che può sbagliare e fallire e dobbiamo essergli il più vicino possibile. Se un atleta arriva a quelle conclusioni vuol dire che magari qualcuno di noi ha sbagliato, anche se ora non serve dare colpe, serve stare vicino a livello umano. Mi auguro che si risollevi e capisca che nella vita si può uscire anche da problemi seri come questo.

Phelps, Bolt? Chi è emerso maggiormente da Londra 2012?
Bolt perché è la disciplina più difficile: è un’icona, un campione, un numero 1. Ha un’immagine simpatica e vincente, dobbiamo essere coscienti che vincere in atletica leggera è molto più difficile. Un bronzo in atletica è un oro in altre federazioni, non si offenda nessuno.

Pallavolo o pallanuoto?
Prima parlo del basket, che mi auguro tornerà a Rio. Per il resto due realtà che hanno fatto sognare: la pallanuoto è tornata ai fasti, alla pallavolo do 10: Magri 24 ore su 24 pensa alla pallavolo e questa nazionale maschile ha ottenuto un bellissimo terzo posto. E’ stato un grande risultato. Una dimostrazione, tra l’altro, che l’allenatore laureato non guasta mai. Penso a Stendardo nel calcio: magari ce ne fossero di atleti che si laureano, darei loro dei premi.

Che voto dà a Meneghin e al suo lavoro nel basket?
Ampiamente la sufficienza, la Federazione pallacanestro si presenterà alle elezioni pacificamente. E’ stato un galantuomo, ha lasciato un ottimo bilancio federale. Il basket tornerà ad essere uno sport vincente. Meneghin mi lascia una Federazione in grande salute dal punto di vista amministrativo. Dal punto di vista sportivo dovremo essere degni delle qualificazioni ottenute. I miei primi dettami saranno: Olimpiade, Olimpiade, Olimpiade e fate giocare gli italiani. Avete visto ieri Siena? Questi sono i risultati dell’esterofilia, non paga. Abbiamo Datome, Toti fa bene ad avere questo contatto con lui. Intorno a lui dobbiamo costruire una realtà vincente. Va seguito, oggi non è nell’NBA, ma è da NBA: è un bel giocatore e ha una bella immagine, si è ridotto lo stipendio per rimanere a Roma e questa è una bella dimostrazione. Complimenti anche al presidente Toti.

Stanotte segue Gallinari in NBA?
Dormo poco, guardo spesso Sky la notte!

Una menzione per lo Sci? Oggi si legge un bel confronto con la Nazionale ci velocità degli anno ’90…
Anzitutto una bella realtà questa federazione molto importante assieme a quella del ghiaccio. Sono partiti col piede giusto ed abbiamo grandi atleti. Complimenti agli organizzatori, speriamo ci facciano passare una bella giornata domani: lo sci azzurro deve tornare ai livelli che merita e non deluderà.