F1. ALONSO, l’attacco finale

IL CORRIERE DELLO SPORT- La Ferrari gioca tutti i jolly: “Non ci siamo mai tirati indietro”

(getty images)

 

È il cambio di passo, di approccio, di strategia invocato dal capo della Ferrari, Stefano Domenicali. Non c’è più niente da difendere, le mura sono giù, bisogna tentare una sortita. Fernando Alonso si è preparato per questo durante la mezza settimanella passata a Tokyo, prima di avventurarsi nella grigia città dell’amore che ha nome Mokpo, dove gli alberghi sono ben riforniti di accessori per la vita di coppia non necessariamente stabile.

Quattro punti nell’economia dei punteggi moderni della Formula 1 equivalgono a zero. A chi vince se ne danno 25, tra il vincitore e il secondo ne passano sette. Dunque basta che Sebastian Vettel domenica nella nostra mattina presto arrivi primo e avrà la certezza di scavalcare il ferrarista in testa alla classifica.  Dunque organizzare una solida difesa non conta più nulla. «Devo attaccare e attaccherò – dice Alonso – come ho sempre fatto. Sin dall’inizio l’obiettivo di ogni gara è stato ottenere un punto più degli altri» . La differenza è che fino a quattro gare fa se non ci si riusciva pazienza. Poi Alonso ha preso due zeri per incidenti al via, e insomma ha messo insieme in tutto 30 punti, mentre Vettel nelle medesime quattro corse ne ha incassati 68.