GAZZETTA DELLO SPORT. Rispostona Juve Storico: 5 gol a Firenze Viola distrutti e contestati

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Era iniziata con una specie di gioioso carnevale, tanti tifosi viola in parrucca colorata per beffa tricologica a Conte, è finita in passione: 5 gol presi dalla non amatissima Juve, curve bollenti, tribuna d’onore evacuata d’urgenza e steward affannati per arginare la contestazione. La Fiorentina, suicidata al 21′ da un’idiozia di Cerci, espulso per calcio a De Ceglie senza palla, oggi può vedere la zona retrocessione avvicinarsi a soli 4 punti.
Gulliver Una settimana fa, a Marassi, la Juve, annebbiata dalle sue isterie, chiusa in un silenzio livido, aveva faticato a cogliere la vera notizia di giornata. Non era il gol annullato ingiustamente a Pepe, ma il ritrovamento di due tesori: la corsa e Vucinic. Firenze ha confermato tutto e ha aggiunto un tesoro in più: il gol di Marchisio, che mancava dal 4 dicembre. In meno di mezz’ora, Vucinic colpisce un palo, segna un gol e cucina il raddoppio di Vidal, nella ripresa assisterà pure i sigilli di Marchisio e Pirlo. L’espulsione di Cerci al 21′ ha semplificato tutto, certo, ma la sensazione netta della rifioritura atletica di uomini chiave (Vidal, Lichtsteiner, Marchisio), resta valida comunque. E ancora più netta la sensazione che la Juve abbia finalmente trovato il suo Gulliver offensivo: Mirko Vucinic, un gol, due assist e tre legni in due partite.

Platini Ritrovata la sua Juve, Conte può augurarsi che il Milan si perda un po’, prosciugato nei muscoli e nella testa da incroci dispendiosi come quelli col Barcellona. Il pronostico dell’amico Platini non era il generoso auspicio di un innamorato, ma l’occhiata del numero 10 che intuisce prima degli altri: la Juve è ancora in corsa per lo scudetto. A patto che tenga a bada i propri nervi e non sperperi energie in logoranti vittimismi. Visto Bergonzi? Non era il pupo cattivo che sembrava alla vigilia.