Banchero, arriva la scelta tra Italia e USA: “Ho preso la mia decisione”

Paolo Banchero, Rookie of the Year della NBA, ha rivelato quale nazionale ha scelto tra Italia e USA spiegando i motivi della sua decisione.

Paolo Banchero, a vent’anni, sarà il più giovane del team USA che si allena a Las Vegas per il Mondiale di basket. Il giocatore, Rookie of the Year dell’NBA, ha deciso di dire no all’Italia. Banchero ha reso note le ragioni della sua decisione al magazine sportivo “The Athletic”. “Rappresentare il tuo Paese è qualcosa più grande di te. È stato un processo lungo, scegliere (tra USA e Italia), ma ho preso la mia decisione e sono dove volevo essere. Mia madre ha giocato per il team USA, quindi è sempre stato un mio sogno“.

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Paolo Banchero (Instagram @paolo5 – sportnews.eu)

Nel corso dell’ottobre scorso però, su “The Young Person Basketball Podcast”, Banchero pareva avere un’idea diversa. “Gli USA? No, ora sto con l’Italia“, le sue dichiarazioni, che avevano acceso le speranze negli azzurri. Banchero, nato a Seattle, ma suo padre Mario è di origini italiane.

Banchero ha detto grazie ai rappresentanti della Nazionale italiana

Banchero aveva quindi ricevuto aiuto dalla Federazione Italiana Pallacanestro per l’ottenimento della cittadinanza nel corso del 2020, con la convinzione che avrebbe giocato per l’Italia nei tornei internazionali.

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Paolo Banchero (Instagram @paolo5 – sportnews.eu)

Tuttavia pare che la madre, Rhonda Smith, che è stata giocatrice di pallacanestro all’Università di Washington e per gli Stati Uniti nel corso degli anni ’90, sia stata la ragione della sua decisione per gli USA.

Un ulteriore aspetto decisamente significativo evidenziato nel corso dell’intervista, è il ruolo di Grant Hill, amministratore delegato di USA Basketball. La frequentazione tra Banchero e quest’ultimo risale al 2021/2022, ai tempi della Duke University.

Si tratta di una decisione pesante per l’Italia, però Banchero si dice sicuro di aver fatto chiarezza con i rappresentanti della nazionale italiana. “Per me, ho solo detto grazie per quello che avevano fatto da quando ero al liceo, per come mi hanno aiutato ad ottenere la cittadinanza, ad imparare di più sul Paese, sulla mia eredità. Penso che ci sia stato rispetto da entrambe le parti. Sono stato in grado di inviare loro un messaggio dicendo grazie e quanto lo apprezzo. Quindi penso che sia andata bene“.