Internazionali, altra grande sorpresa al Foro Italico

Iniziano oggi i quarti di finale al terzo Master 1000 della stagione sulla terra: purtroppo nessun italiano è ancora in corsa per la vittoria

Tennis Internazionali Roma Djokovic eliminato
(Foto Instagram)

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Tempo di quarti di finale agli Internazionali d’Italia. Dopo la giornata di ieri dedicata interamente agli ottavi, con tutti i giocatori sia della parte alta che della parte bassa del tabellone in campo, oggi si giocano i primi due match che daranno l’accesso alle semifinali. Purtroppo non c’è nessuna rappresentanza italiana: sia Sinner che Musetti hanno salutato ieri il torneo perdendo rispettivamente contro Cerundolo e Tsitsipas.

Internazionali, dopo Alcaraz e Sinner cade anche Djokovic: Rune in semifinale

Djokovic Roma Rune
Novak Djokovic (Ansa)

Il primo a scendere in campo era il numero 1 del tabellone, Novak Djokovic. Il serbo è rientrato proprio nella capitale dopo il periodo di stop dovuto all’infortunio al gomito, per prepararsi al meglio al Roland Garros. Dopo tre buoni match, si trovava di fronte il terribile Holger Rune, danese classe 2003, in una vera e propria sfida generazionale. E Djoker, non ancora al meglio della condizione, è rimasto scottato, perdendo 2-1 (2-6 6-4 2-6) al termine di una partita combattuta su ogni punto e interrotta per più di un’ora causa pioggia.

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La partenza del serbo è tutt’altro che buona, venendo immediatamente breakkato nel primo gioco. Poi tenta di recuperare ma è ancora il danese a strappargli il servizio portandosi sul 5-1 e chiudendo poi il parziale con un 6-2. Nel secondo set è un altro Djokovic, decisamente più centrato e meno falloso. Breakka l’avversario, va a servire per il set ma perde il servizio sul 5-3. L’arbitro sospende il match sul 5-4 0-30 servizio Rune e quando si rientra in campo l’attuale numero 2 del mondo completa il lavoro, portando la partita al terzo set.

Nel parziale decisivo, però, Rune conduce decisamente meglio, portandosi addirittura sul 4-0 ed evita il rientro nel match di Nole che si deve arrendere 6-2. Siamo certi, però, che a Parigi sarà tutt’altra storia.