Arbitro di 23 anni sospeso dall’AIA: il motivo è surreale

La vicenda sta già spopolando su internet dove tutti sembrano essere in accordo con lui, l’AIA ha pero deciso di rovinargli la carriera, punizione durissima

Iuliano
Iuliano (foto instagram)

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La vicenda del giovane arbitro Alessandro Iuliano ha fatto scalpore nel mondo sportivo italiano dopo che il ragazzo è stato ammonito a maggio del 2022 dalla sua federazione che ha per altro inflitto una sanzione esemplare.

Ma qual è la ragione di questa sospensione? Secondo le regole dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri), gli arbitri non possono esprimersi liberamente sui loro social network, è per questo che Iuliano è stato sanzionato dopo aver fatto un video su TikTok in cui commentava alcune azioni di gioco al fine di far maggior chiarezza sulle regole del gioco e di come gli arbitri siano chiamati ad interpretarle. Un’iniziativa che però è costata davvero carissima!

Iuliano sospeso per 23 mesi dopo i video su Til Tok “Non ho fatto nulla di male, non chiuderò i miei canali”

 

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Questa sua bella iniziativa, apprezzata molto sui social Network, è stata però considerata una violazione delle regole da parte dell’AIA che si è dimostrata davvero intransigente, inizialmente infatti i mesi di squalifica dal campo impartiti erano stati solo 5, ma in seguito ad una revisione sono diventati addirittura 23!

Il giovane arbitro non ci sta e difende a spada tratta la sua passione: “Quanto fa ridere pensare che l’Aia possa sospendere un arbitro perché fa i Tik Tok nel 2023 – ha detto sul social -. Una situazione assurda. Immaginatevi un ragazzo, come me, che porta la sua passione, l’arbitraggio, sui social e avvicina moltissime persone a questo mondo, ma viene condannato perché esprime liberamente la propria opinione sui social. Se sei un arbitro, non puoi esprimerti liberamente sui social“. Questo lo sfogo del ragazzo che ha raccolto tutta la comprensione del mondo esterno, fatta eccezione per quella dei giudici sportivi.

Insomma, per Iuliano, la sospensione è ingiusta e non tiene conto della sua passione per l’arbitraggio e del fatto che attraverso i social network, riesce ad avvicinare molti giovani a questo mondo.

“Le regole sono queste, mi manca il campo ma i social non li spengo. Hanno ragione, ma racconto a migliaia di giovani la gioia di essere un direttore di gara e in tanti si iscrivono al corso. Quindi perché dovrei smettere?“, ha dichiarato il 23 enne.

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Se c’è una cosa che alla fine tutti avranno capito sul mondo degli arbitri, alla fine di questa storia, è che l‘AIA non scherza affatto ed è molto ferma nel far rispettare il suo regolamento. La speranza adesso è che una simile squalifica non tiri fuori dai giochi il giovane arbitro, anche se in molti pensano già che la sua vena da TikToker gli costerà l’intera carriera.

Pubblicista da sempre amante dello sport, soprattutto delle sfaccettature meno evidenti che spesso vengono difficilmente trasmesse al grande pubblico. Il mio obiettivo è quello di trasferire la mia passione per lo sport agli altri, soprattutto accendendo un faro sui retroscena apparentemente insignificanti ma che, come spesso accade, regolano questo mondo particolare.