Kean racconta: “La Juve mi ha cambiato la vita. Non è stato facile. Sono un ragazzo fortunato”

Moise Kean racconta le difficoltà da bambino fino a diventare un campione
Moise Kean racconta le difficoltà da bambino fino a diventare un campione

“Ho sofferto tanto da bambino, penso di aver fame tutti i gironi, andare avanti, non ho avuto un passato come tutti gli altri ragazzi, non come doveva essere quello di un bambino di 8 anni. Ringrazio Dio ogni giorno, non è stato facile, penso che sono un ragazzo fortunato”. Moise Kean attaccante della Juventus si racconta in una video intervista a The Players Tribune. Il bianconero mostra una maturità evidente ripercorrendo la sua vita con la consapevolezza di ciò che vale oggi.

La strada come vale per tutti ti insegna tante cose, ti insegna a capire le cose che ti stanno attorno, ad essere uomo, la realtà della vita nel bene o nel male”. Con grande lucidità Moise analizza il suo passato fino al campo ai tempi dell’oratorio ad Asti.

“Primo ricordo del pallone è il campo in asfalto dell’oratorio, quando cadi ti fai male ma devi rialzarti. Giocavo i tornei per nazioni”. Dal cemento all’erba Kean racconta come è cambiata la sua vita. Poi la Juventus, gli allenamenti con Chiellini e altri grandi campioni fino all’esordio.

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Quando ti alleni con gente come Chiellini capisci come devi comportarti. In allenamento provai a fargli un giochino, lui mi colpì duro come per farmi capire quali erano le regole. Quando ho esordito con la Juventus a 16 anni. Mi allenavo con la primavera, un pò con la prima squadra. Poi l’esordio contro il Pescara, il mister mi chiede di scaldarmi, non ci credevo, mi batteva il cuore. Il tempo stava per finire, eravamo 4-o per noi. Guardavo il mister come per dirgli fammi entrare, ormai avevo perso le speranze. Invece ha dato recupero, poi mi chiama e mi dice ‘Vieni Kean’. Mentre correvo verso il mister ho ricordato tutta la mia vita. Quando sono entrato al posto di Mandzukic ho rivisto in un attimo tutta la mia vita. Adesso giocare allo Stadium con Dybala, Cuadrado, sono emozioni assolute” conclude l’attaccante.

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