Copa Libertadores, Boca-River, domani primo atto della finale. Attesa alle stelle.

Copa Libertadores Boca-River
Copa Libertadores Boca-River

Copa Libertadores, Boca-River, domani primo atto della finale. Attesa alle stelle.
Febbre alta in Argentina per la finale di Copa Libertadores tra Boca-Juniors e River Plate. Per la prima volta nella storia il Superclasico mette in palio il titolo del Sudamerica.

Buenos Aires in fermento da molti giorni. Un derby sinonimo della rivalità più accesa del pianeta. “I quindici giorni che sconvolgeranno l’Argentina” è uno dei titoli apparso sui quotidiani del Paese. Qualcuno l’ha definito “derby dell’Apocalisse”, secondo Mauro Camoranesi “Chi perde non si rialza per 50 anni”.

E’ anche il confronto tra i due allenatori: Marcelo Gallardo del River e Guillermo Barros Schelotto del Boca, prima rivali in campo, oggi sulle rispettive panchina.

Biglietti introvabili, un tagliando è stato venduto anche a 4500 euro per la platea “preferencial”.

E a proposito di platee, al match vuole esserci anche Vladimir Putin, che anticiperà la partenza per Buenos Aires, dove il 30 novembre sarà parteciperà al G20.

Domani l’andata alla Bombonera (in tv su Dazn dalle 21 italiane), ritorno sabato 24 al Monumental, stessa ora.

La partita delle partite sarà senza tifosi ospiti per il pericolo incidenti. La tensione è altissima. Il ministero dell’interno sta approntando misure di sicurezza mai viste prima.

La rivalità fra Boca e River non è circoscritta al calcio. Si affrontano anche due facce dell’Argentina, due modi di vivere.  Basti pensare ai soprannomi.

Quelli del River Millonarios, vale a dire aristocratici, distinti sofisticati. Bosteros quelli del Boca, dove la bosta è lo sterco dei cavalli. Insomma la borghesia contro popolo.

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