Italia, Giampaolo: “Mancini non ha i blocchi, sarebbe un grande aiuto”

Marco Giampaolo, uno dei più apprezzati allenatori italiani, in un’intervista al Corriere della Sera, ha detto la sua sulla situazione legata alla Nazionale italiana, venendo incontro al Ct Mancini.

“Storicamente l’Italia non ha mai espresso un gioco riconoscibile – dice l’allenatore della Samp -, se non quando ha mutuato i blocchi di squadre come Juve e Milan. Contro il Portogallo la formazione titolare era composta da giocatori che venivano da 8 club. Se non c’è più un blocco, non è responsabilità di Mancini. Sacchi, Lippi, Conte li avevano”. La ricetta per uscire dalla crisi, però, non ce l’ha nemmeno lui: “Il lavoro del c.t. è difficile: fatichi a creare una squadra pescando singole entità nei club. Puoi saltare questo step se hai tanti talenti. C’è un attaccante della Juve, del Milan, dell’Inter e della Roma che gioca nella Nazionale? Il problema non lo risolve nessun c.t., ma il tecnico è sempre l’agnello sacrificale. Mancini ha bisogno di stage per mettere a posto i giocatori che ha”.

Giampaolo però trova un perché alla domanda sui talenti che in Italia non crescono più: “Il tempo dedicato all’attività è minore rispetto a prima. Prima giocavi 8 ore al giorno in strada e se stai lì non studi. Oggi siamo saliti nello studio, chiaro però che hai un’ora per la scuola calcio e stop. Il calcio oggi non è più una questione di vita per i ragazzi, ma un hobby come il burraco”.