Rio 2016, Basket: Team USA davanti a tutti. Che bagarre per l’argento

Team USA, favoritissimi per la medaglia d'oro a Rio 2016
Team USA, favoritissimi per la medaglia d’oro a Rio 2016 (getty images) SN.eu

APPROFONDIMENTI RIO 2016 – Il torneo maschile di Basket (come anche quello femminile del resto) ha un solo e unico favorito: gli Stati Uniti. Anche al netto delle tante assenze pesanti, Lebron James e Stephen Curry su tutti, team USA rimane non solo la squadra da battere, ma anche l’unica in grado di vincere tutte le partite senza particolari difficoltà. Del resto non è una caso se i ragazzi di coach K non perdono una partita ufficiale dal lontano 2006. Alle loro spalle undici nazionali si proveranno a mettere in scena la clamorosa sorpresa, ma più realisticamente giocheranno per l’argento. La formula del torneo (a 12 squadre invece che a 16) e alcune defezioni di lusso renderanno la competizione un po’ meno brillante e competitiva di quanto avrebbe potuto e dovuto essere, ma lo spettacolo non mancherà. Pensiamo ad esempio alla Spagna, priva di Marca Gasol e Serge Ibaka, oppure alla Francia a cui mancano Joackim Noah o all’Australia che non avrà a disposizione il giovane Ben Simmons.

La prima fase del torneo vedrà due gironi da sei squadre. Le prime quattro passeranno ai quarti di finale, dove si scontreranno con le qualificate dell’altro girone. Chi vince il girone A incontra la quarta del girone B, mentre le seconde affronteranno le terze.

I gironi:

Gruppo A: Australia, Cina, Francia, Serbia, USA, Venezuela.

Due le certezze in questo gruppo: la prima, gli USA sono decisamente la squadra più forte del raggruppamento. La seconda, il Venezuela (campione d’America a sorpresa) è decisamente la cenerentola del gruppo. Francia e Serbia si giocheranno il secondo posto nel girone. I “Blue” schierano una squadra con tantissimi veterani e profonda (Parker, Batum, Gobert, Diaw, De Colo i nomi da copertina), mentre la Serbia baserà tutto sul genio (e la sregolatezza) di giocatori come Teodosic e Bogdanovic, ma senza dimenticare l’astro nascente Jokic e il solido Raduljca. Australia e Cina si giocheranno, con ogni probabilità, l’ultimo posto per il passaggio del turno, ma nessuna delle due sembra attrezzata per fare molta strada dopo i quarti di finale.

Gruppo B: Argentina, Brasile, Croazia, Lituania, Nigeria, Spagna.

Molto più incerto e interessante il gruppo B con cinque squadre a contendersi quattro posti. La Nigeria infatti, benchè sia campione d’Africa in carica, parte un gradino sotto a tutte le altre. Sulla carta la Spagna è la squadra migliore del lotto, ma le assenze di Marc Gasol e Serge Ibaka pesano, come anche l’età degli uomini simbolo di questa generazione. ad iniziare da Pau Gasol e Juan Carlos Navarro, entrambi 36enni. Discorso simile per l’Argentina per l’Argentina. La generazione dei fenomeni, quella dell’oro di Atene 2004 è ormai all’ultimo ballo e tra Ginobili, Nocioni, Delfino e Scola il più giovane è proprio il 33enne Delfino. Attenzione anche al Brasile allora, la nazionale carioca propone un mix interessante e soprattutto potrà contare sul caloroso affetto del pubblico di casa. Restano Croazia e Lituania. I croati ci hanno tolto la gioia di andare a Rio e proprio come la Serbia propongono una squadra ricca di talento, ma che dipende moltissimo dalla giornata delle sue stelle (Saric su tutti) mentre i lituani si presentano, come sempre, con una grande organizzazione, una buona dose di talento e soprattutto tanti centimetri sotto canestro. Difficile fare il nome dell’esclusa, ma se dovessimo scommettere diremmo Brasile.

Edoardo Lavezzari