Roma, Spalletti: “Totti? Non devo cedere alle emozioni”

Luciano Spalletti, allenatore della Roma
Luciano Spalletti, allenatore della Roma (getty images)

NOTIZIE ROMA – Domani la Roma giocherà quello che, con ogni probabilità, sarà l’ultimo derby di Francesco Totti. Una partita che però, il Capitano giallorosso, probabilmente non giocherà dal primo minuto, come ha fatto intuire il tecnico Luciano Spalletti nella conferenza della vigilia: “Io di Totti ne voglio 15, voglio gente forte come Totti. Sembra che voi abbiate interesse a farne giocare uno, io ne voglio 15 e lavoro per averne 15 forti come lui. Se penso a un sondaggio, anche io lo farei giocare. Se gioca, di sicuro ha la fascia di capitano. Ma si possono proporre anche altri sondaggi, come quello sul telecronista di Euro 2016. Ci sono tanti sondaggi che si possono fare. Ha ragione Caressa quando dice, da amante del calcio, da passionale delle belle giocate, delle belle storie, che sarebbe giusto vederlo in campo, perché lui ha sempre fatto vedere delle grandi giocate dentro ai derby. Da allenatore, bisogna scindere un po’ l’emozione e la passione per uno sport e andare a considerare altre cose. Spero di farlo nel modo giusto, perché è una partita importante per le mire che abbiamo. Dobbiamo perseguire incessantemente l’obiettivo Champions, c’è questa tappa dentro”.

Così su De Rossi: “Da un punto di vista mio è molto più facile di quanto possa sembrare. Tento di far giocare i migliori. Lo dice l’inno della Champions League, per aspirare alla Champions League abbiamo quella mira lì. Userei una parola forte che può dare adito a interpretazioni, noi dobbiamo pensare sempre a rifare quella competizione, dobbiamo stare quasi stabilmente lì. Daniele ha fatto dei buonissimi allenamenti ultimamente, come quello di ieri. Per cui niente è scontato. Daniele può anche essere dentro gli undici, ma bisogna valutare bene la squadra, l’equilibrio, quello che propongono altri calciatori con lo stesso ruolo. Ho una buona rosa a disposizione, devo fare attenzione a questo. De Rossi lo sa, sa quello che è il modo di pensare dell’allenatore. Sono tranquillissimo”.

La contestazione a entrambe le società: “Prima di tutto mi dispiace quando leggo e vedo sui giornali questi numeri, che ci si preparerà ad avere un derby con poca partecipazione. Avrei voluto sentir parlare per tutta la settimana di un progetto di stadio pieno. Di metterci seduti e parlare di trovare le componenti per riuscire a riempire l’Olimpico, spesso, se non sempre. Mi adopererò per conoscere più cose. Chiederò a Gabrielli, se è possibile, di parlarci. Penso che per loro sia un sacrificio enorme, ho visto i derby, lo stadio, la Curva Sud. Per quello che è l’amore, la dipendenza da Roma che si ha vivendo quest’ambiente, mi sembra difficile che possano farne a meno. Capisco il loro sacrificio. Poi sento parlare di giugno, giugno è troppo distante, bisogna trovare soluzioni prima. Noi tutti le vogliamo. Poi è chiaro che il derby fa battere le mani, ma molto di più i cuori. E i cuori, quando battono, fanno lo stesso rumore anche da Testaccio. Noi avremo lo stesso supporto di sentimento, di affetto dello stadio pieno. Sappiamo quanti cuori battono per la Roma”.

La partita: “Noi tenteremo di fare la partita e di vincere la partita. Loro sono una buona squadra, hanno offerto buone prestazioni perché sono una buona squadra, hanno un grandissimo allenatore, che conosco. La Lazio saprà come comportarsi. Abbiamo quella mira lì, di arrivare a essere una squadra che si confronta con tutti con l’idea di provare a vincere”.