Italia, Okaka: “Su di me tante falsità. Belgio? Sono contento”

Stefano Okaka, attaccante dell'Anderlecht e dell'Italia
Stefano Okaka, attaccante dell’Anderlecht e dell’Italia (getty images)

NOTIZIE ITALIA – Non solo Riccardo Montolivo (clicca QUI per leggere le parole del centrocampista) oggi in conferenza stampa è stato anche il giorno di Stefano Okaka, che ha ritrovato la Nazionale dopo una lunga assenza. Ecco le sue parole, polemiche nei confronti di chi ha contestato la sua scelta di lasciare l’Italia e la Serie A per trasferirsi in Belgio, all’Anderlecht: “E’ una bellissima esperienza, in una squadra importante che punta molto sui giovani e che ti permette di giocare su palcoscenici importanti. Sono stato fortunato ad aver colto questa opportunità. Sono felice Csoa è cambiato? Forse è cambiato solo il fatto che segno di più, ma l’atteggiamento battagliero è sempre lo stesso. Chi mi conosce lo sa”.

La Nazionale le critiche: “Siamo una squadra forte e non ho mai pensato di poter perdere l’azzurro per la mia scelta di andare in Belgio, questo perché il nostro è un CT che valuta prima di tutto l’uomo. Ho letto cose non vere riguardo al mio conto, cose che mi hanno colpito molto a livello umano. Su di me sono stati scritte falsità, perché ho sempre dato tutto per le mie squadre. Sia l’Anderlecht che le precedenti società”. 

Il momento della Sampdoria: “Adesso sono un giocatore dell’Anderlecht e preferisco pensare al mio club. Non voglio dire niente. Ognuno i suoi problemi se li risolve da solo”.

Il rapporto con Conte: “Che continua a valutarmi e che mi tiene in considerazione. Questa convocazione mi permetterà di far vedere al mister le mie qualità tecniche ed umane. La mia vita è sempre stata come un incontro di boxe. Ho perso tanto ma non ho mai smesso di combattere. Ho avuto dei problemi con il mio club precedente e sono ripartito da zero dimostrando le mie qualità senza alcun problema”.

Infine una comparazione con Balotelli: “Io e lui abbiamo nomi diversi e vite diverse. Ognuno fa quello che vuole e io non giudico nessuno. Sono una persona tranquilla, per bene. Razzismo in Italia? No, credo sia questione di educazione. In Belgio ci sono tantissimi italiani che si sono adattati, è l’intelligenza che fa la differenza. Il colore della pelle non cambia”.