Inter, Felipe Melo: “Mi serviva una nuova sfida”

Felipe Melo, centrocampista dell'Inter
Felipe Melo, centrocampista dell’Inter (getty images)

NOTIZIE INTER – Arrivato al termine del calciomercato estivo dopo una lunghissima trattativa, Felipe Melo è subito diventato un giocatore importante per l’Inter, ma nel suo cuore ha ancora Istanbul e il Galatasaray. A confermalo è lo stesso brasiliano, ai microfoni della tv turca Trtspo. Ecco le parole del centrocampista che inizia parlando proprio del club giallorosso: “Credo che fosse finito un ciclo. Quando sono arrivato al club turco avevo detto che volevo scrivere la storia vincendo trofei e titoli. Questo è successo, abbiamo vinto tanto e quindi questo ciclo è finito nella migliore maniera possibile. Ho un ricordo splendido della mia parentesi al Galatasaray. A Istanbul ho vissuto il periodo più bello della mia carriera. Io sono tifoso dichiarato del Flamengo in Brasile, ma l’unico tatuaggio che ho di un club è quello del Galatasaray che rimarrà per sempre nel mio cuore. Non ho lasciato il club per questioni economiche”.

La decisione di cambiare squadra: “All’Inter guadagno meno della metà di quando prendessi in Turchia. Ho già detto che ho lasciato Istanbul perché, dopo aver vinto tanto, cerco un’altra sfida, ma con il Galatasary sempre nel cuore. Vorrei tornare per ringraziare tutti i tifosi, visto che non ho avuto il tempo di farlo”.

Si parla di Mancini: “Per me è più di un grande allenatore, tra i migliori del mondo. Per me Mancini è come un padre. All’Inter mi trovo meglio di quanto pensassi”.

Il campionato: “Abbiamo iniziato bene, ma sarà ancora più importante finire bene. Il campionato italiano sta tornando bello e difficile come un tempo. In Italia prima vinceva solo la Juventus, adesso ci sono più squadre in lotta per lo scudetto, noi compresi. Sono felice a Milano, come detto è una nuova sfida e sto lavorando per ripetere all’Inter quanto fatto al Galatasaray”.

Il derby: “L’atmosfera è differente, purtroppo in Turchia ci sono solo i tifosi di casa. A Milano è più coinvolgente il fatto che a San Siro sia comunque presente anche la curva della squadra ospite come è accaduto nell’ultimo derby. Il 70% degli spettatori tifava Inter, ma anche il Milan aveva il suo sostegno. Così è più bello, perché il calcio è festa, è allegria”.

Chiusura dedicata a Terim: “È stato il più grande allenatore che ha avuto la Turchia, gli ho fatto i compimenti per la qualificazione. Anche lui, come Mancini, è stato come un padre per me. Ringrazio Dio per aver potuto lavorare con Terim, così come con gli altri dirigenti avuti al Galatasaray. E’ stata gente veramente importante per la mia vita”.