NBA Finals. Non solo James, anche Dellavedova. Cavs sul 2-1

Matthew Dellavedova
Matthew Dellavedova (getty images)

NOTIZIE NBA – Giunte al terzo episodio, le NBA Finals, la serie che deciderà i campioni NBA 2015 vedono il sorpasso dei Cleveland Cavaliers ai danni dei Golden State Warriors, un sorpasso arrivato grazie a due protagonisti, ma se Lebron James era atteso, nessuno si sarebbe aspettato un Matthew Dellavedova così decisivo. Il playmaker australiano è stato il secondo miglior marcatore dei Cavs con 20 punti e tanti canestri importanti in una serata difficile al tiro per i padroni di casa. A tutto questo bisogna poi aggiungere il suo enorme contributo in difesa, a tutto il resto ci ha pensato il “solito” Lebron James con una prova maiuscola da 40 punti, 12 rimbalzi e 8 assist. Cleveland ha fatto gara di testa per tutto il primo tempo, ha toccato i 20 punti di vantaggio nel terzo quarto e ha subito la rimonta furiosa di Golden State nel finale, prima di chiudere definitivamente la partita con la tripla del 87-80 di Lebron James.

I Warriors dal canto loro pagano, oltre all’onnipotenza di Lebron James, le difficoltà dei lunghi, nulli in attacco visto lo 0/8 di Barnes il 2/10 di Green e il 2/3 di un Bogut fin troppo spento. Non è un caso allora che coach Steve Kerr abbia rispolverato David Lee. Ex all star Lee è un vero talento offensivo, ma quest’anno si è visto pochissimo viste le sue lacune difensive, ma in una serie come questa, in cui i Warriors faticano a mettere punti sul tabellone il suo contributo può essere fondamentale. Per lui alla fine ci sono 11 punti con 4/4 dal campo, ma soprattutto un +17 di plus/minus in 13 minuti di gioco, cifre che raccontano benissimo il suo impatto e non è un caso che la rimonta di Golden State sia arrivata con lui in campo. Due parole infine per Stephen Curry, l’MVP ha chiuso con 27 punti (7/13 da 3), 6 rimbalzi e 6 assist, ma la sua partita a tratti è stata deludente e non solo per le 6 palle perse. Curry, finale a parte, ha faticato nel coinvolgere i compagni e nel trascinare la squadra, al contrario ad esempio di quanto fatto da James dall’altra parte. La sensazione comunque è che le NBA Finals siano vive e i Warriors hanno tutto per ribaltare il punteggio, ad iniziare da Curry.