NBA. Verso i playoffs, ad est è caccia al terzo posto

Logo Eastern ConferenceAd un mese dal termine della Regular Season, anche nella Eastern Conference, la lotta per entrare ai playoffs si è finalmente accesa. Se davanti è tutto deciso, con Indiana e Miami a farla da padrone, alle loro spalle la situazione è ben più complessa con 4 squadre in lotta per la testa di serie numero 3.  Mentre in coda Charlotte e soprattutto Atlanta provano a difendersi dall’assalto finale di una rediviva New York: Melo e compagni infatti cavalcano una striscia di 7 vittorie consecutive e sembrano intenzionati a giocarsi il tutto per tutto per centrare almeno il traguardo post season, in una stagione comunque fortemente negativa.

IL DUELLO: La cessione di Rudy Gay ha cambiato la stagione di Toronto che, da un paio di mesi a questa parte, si è consolidata come una delle realtà più felici della Eastern Confence. I canadesi, complice il crollo di Atlanta, credevano di aver centrato il terzo posto ad Est e il primato nella Atlantic, ma non avevano fatto i conti con Chicago e Brooklyn. I Bulls hanno trovato in DJ Augustin un nuovo punto di forza e soprattutto possono contare su un Joakim Noah inarrestabile. Dal canto loro i Nets invece, hanno ritrovato con la salute di Deron Williams e Joe Johnson, quella chimica di squadra che era mancata nei primi mesi dell’anno e ora inanellano successi con grandissima facilità. Quando a tutte e 3 le squadre mancano ancora una quindicina di partite da giocare la classifica dice Toronto al terzo posto, ma con Chicago a mezza partita di distanza e Brooklyn a 2 lunghezze e mezzo. A questo mix, già di per sè esplosivo, dobbiamo poi aggiungere Washington, che ha solo mezza partita da Brooklyn. I Wizards, con il loro gioco veloce e spettacolare, sono una delle squadre più divertenti della lega e nella gara singola possono battere chiunque, pagano però il peso di una panchina un po’ troppo corta.

UPS: Tutti li davano per spacciati, ma i New York Knicks non vogliono arrendersi e stanno facendo di tutto per trovare un accesso ai playoffs che salverebbe almeno in parte la stagione. La squadra di coach Woodson ha vinto le ultime 7 partite (dopo averne perse 10 delle precedenti 11). In questa striscia positiva hanno messo in mostra un attacco più prolifico, segnando sempre almeno 107 punti ad eccezione della vittoria contro Indiana, merito anche di un Amar’e Stoudemire ritrovato che nelle ultime 10 partite viaggia a 17.5 punti e 6.1 rimbalzi di media in 27 minuti di gioco (in stagione è fermo a 11 punti e 4.6 rimbalzi in 21′).

DOWNS: Messa in ghiaccio la vittoria della Southeast Division, Miami ha dato qualche segno, per la prima volta nelle ultime 3 stagioni, di grande stanchezza fisica e soprattutto mentale. A marzo il record dice 5-6, ma a preoccupare, più che i numeri, è l’atteggiamento di una squadra che sembra aver perso quel fuoco che le aveva permesso di sbaragliare la concorrenza sempre e comunque. Gli Heat quest’anno concedono oltre 98 punti di media agli avversari e su 100 possessi ben 103.2 punti, un numero che li mette al 12esimo posto nella classifica di efficienza difensiva, una classifica che li ha sempre visti ai vertici nell’era dei Big Three.

NUMBERS: Dopo aver vinto solamente 2 partite (su 12) a febbraio, gli Hawks hanno iniziato marzo con 4 “L” consecutive, un cammino perfetto per finire in “Lotteria”. Ma le cose sono cambiate in Georgia: Atlanta ha infatti vinto le ultime 5 partite ed ha così rintuzzato l’attacco dei Knicks.  Una riscossa guidata dal rientrante Paul Millsap che a marzo viaggia a 20.7 punti e 8.1 rimbalzi di media.

SCHEDULE: Nonostante un record divisionale di 2-9 gli Charlotte Bobcats, con un record di 33-36 sono saldamente ai playoffs in questo momento, ma il difficile, per loro, arriva adesso. Dopo le due sconfitte contro Atlanta e Brooklyn sono attesi dalle gare con Portland, Houston, Brooklyn, Orlando e Washington. La buona notizia? L’unica trasferta è quella di Orlando. Quella cattiva? Atlanta e New York continuano a vincere e i loro calendari sono nettamente i più facili: se in North Carolina vogliono davvero accedere alla postseason dovranno dare fondo a tutte le energie.

Edoardo Lavezzari