ITALIA. BUFFON: “Con il BRASILE sarà stimolante. TOTTI? Ancora oggi è uno della NAZIONALE”

Il portiere azzurro in conferenza stampa: “Totti sta scrivendo la storia del calcio e lo sta facendo con il presente e non con il passato”…

(getty images)
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In vista della sfida con il Brasile, oggi in conferenza stampa per gli azzurri ha parlato il portiere e capitano Gianluigi Buffon.

Sull’inserimento dei giovani: “Sicuramente è presto per avere impressioni credibili al riguardo ma il fatto che ci siano così tanti ragazzi nuovi e giovani fa ben sperare per il futuro, per i ricambi di valore. Questo dilemma sembra in via di risoluzione”.

Sul problema delle amichevoli: “Quando ci sono confronti come quello con il Brasile non vuoi sfigurare perchè l’impegno è stimolante. Ci apprestiamo anche a rappresentare il nostro paese nella Confederations Cup, dove si deve giocare per vincere e per la quale ci stiamo preparando bene”.

Sulla campagna contro il razzismo: “E’ stato un successone, cose come queste possono soltanto che migliorare la coesistenza nella nostra società”.

Sul ritorno di Totti in Nazionale: “Riguardo decisioni di un allenatore lo spogliatoio non deve dire niente. Se si parla di un ragazzo come Totti si può dire che ancora oggi lui è uno della Nazionale. E’ uno che ha condiviso cone me quest’avventura in Azzurro e per me sarà sempre un compagno. Dovesse lui, un giocatore di talento, classe e caratura, continuare a giocare a livelli formidabili come quest’anno, darebbe ragione alla risposta intelligente di Prandelli di ieri. Totti sta scrivendo la storia del calcio italiano e lo sta facendo con il presente, non solo con il passato”.

Sulle parole di Prandelli sulla Juventus in Champions: “La Champions va presa realmente per come l’abbiamo iniziata, un percorso di avvicinamento alle zone importanti del calcio europeo, con un gioco propositivo e sperando nel frattempo di riconquistare il rispetto degli avversari. In linea di massima abbiamo centrato l’obiettivo. In un quarto di finale poi è giusto che incontri una squadra di livello come il Bayern Monaco, che non è stato felice di incontrarci, dunque il nostro incutere paura vuoldire che siamo riusciti nell’intento. E’ dura comunque arrivare addirittura a vincere la coppa, ci sono quattro squadre davanti a noi, tra cui anche lo stesso Bayern”.

Sull’attuale momento dell’Italia politica: “Quello che sta accadendo è lo specchio del paese. Se il giudizio del popolo è sovrano ci si deve attenere a ciò. Se si ritiene che andare avanti così sia la cosa migliore allora si proseguirà in questo modo”.

Sul ritiro di Totti dalla Nazionale nel 2006: “Ogni volta che lui ha preso delle decisioni sono state frutto di riflessioni abbastanza profonde, perciò credo che quando lasciò la Nazionale abbia pensato che la cosa più bella che si possa vincere nel calcio era il Mondiale, che affrontò dopo un gravissimo infortunio, preferendo quindi dedicandosi un po’ di più alla Roma e alla propria salute. Vedendolo giocare così bene a distanza di sette anni sono un po’ dispiaciuto per il gruppo Azzurro”.

Su Balotelli: “I discorsi su di lui sono insoliti perchè tutti desideriamo che Mario trovi la definitiva consacrazione e il proprio equilibrio, non soffocando la propria indole. Io l’ho sempre visto tranquillo in gruppo e l’unica cosa che gli mancava prima era la continuità di gioco nel Manchester City. Prima di andare al Milan non è mai stato un titolare inamovibile e in rossonero ha trovato la situazione ideale per dimostrare il suo valore, che comunque conosciamo tutti. Mi auguro che in Nazionale, e un po’ meno col Milan, possa regalare delle gioie”.

Sul cambiato atteggiamento nei confronti della Juventus: “Ultimamente è cambiato, ma la domanda che sorge spontanea è il chiedersi il perchè”. 

Ancora su Prandelli e sul fatto di puntare sui blocchi di Milan e Juve: “La Juventus è la squadra più rappresentata in quanto ad italianità. Anche il Milan è una squadra che ha sempre basato i propri successi su un duro zoccolo italiano e la rifondazione che sta facendo, seppur impostata sui giovani, è di stampo nazionale. Dunque trovo logica questa decisione di Prandelli”.