DENIS, un carrarmato su Torino: “La mia ATALANTA senza paura”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “Il mio regalo di Natale? Sei punti prima della sosta. E poi vado a pesca con mio figlio”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (A. Frosio) – Uno così la Juventus non ce l’ha. Certo, non è quel che si dice un top player, ma Denis — che finora ha segnato 6 gol come il miglior realizzatore bianconero, Quagliarella — è quel tipo di prima punta che a Conte proprio manca. Chi ce l’ha, cioè l’Atalanta, se lo tiene stretto e lo sfrutta al massimo. Fedele al suo soprannome, il Tanque è il giocatore nerazzurro con più minuti nelle gambe, anche più del portiere Consigli: sempre titolare, persino martedì sera in Coppa Italia.

Denis, ma lei non riposa mai?
“A me giocare sempre fa bene, perché prendo il ritmo. Certo, a Roma l’altra sera un po’ di fatica l’ho sentita, ma il vero allenamento è proprio la partita, ti aiuta a tenere 90′”.

Ha ritrovato la continuità dell’inizio della scorsa stagione: 4 gol nelle ultime 5 partite.
“Non so se l’avevo persa, la continuità. Nelle prime giornate sono stato sfortunato: 2 gol regolari annullati, tre pali… Non posso dire che stavo male. Di certo spero di continuare così”.

Però domenica c’è la Juve, l’unica — con Catania e Udinese — alla quale non ha mai segnato in Italia.
“Speriamo di sfatare il tabù. E che serva per vincere a Torino“.

Vincere? Addirittura?
“Sarà difficile, ovvio. Ma l’Atalanta non ha paura. Se no staremmo a casa…”.

Ha segnato 10 gol nell’anno solare. Cosa pensa di uno come Messi che ne ha fatti 88?
“È una cosa straordinaria, solo lui poteva riuscirci. Leo è di un altro pianeta. Io non so neanche se li ho mai fatti in tutta la mia carriera, 88 gol…”

Però l’Atalanta di lei non si può lamentare… Il gol più importante finora in nerazzurro?
“Quello contro l’Inter che ci ha dato la vittoria in casa nostra. È un successo che rimarrà nella storia del club”.

E il più bello?
“Diciamo che io di gol belli non ne faccio, ma per me lo sono tutti. Anche quelli a porta vuota”.

Finora l’Atalanta ha vissuto un campionato di alti e bassi. Vittorie di prestigio e poi 3 sconfitte di fila.
“La mia spiegazione è che dopo qualche buon risultato si abbassa la tensione. Ci è mancata la regolarità, e abbiamo cercato di cambiare in quel senso, perché non succeda più”.

Tra poco iniziano le vacanze.
“E finalmente posso tornare in Argentina. Solo una settimana, ma ci vuole per staccare la spina e stare un po’ con la famiglia”.

Andrà a pesca?
“Quello è sicuro. È una mia passione. E ci porterò il mio figlio più grande, Matias, che ha 10 anni”.

Altre passioni?
“Il Talleres, che è in Serie C. È la squadra in cui ho debuttato da professionista”.

Chissà che sfottò con gli altri argentini dell’Atalanta…
“Ogni tanto delle battute ci scappano, tra noi. Quest’anno festeggia Maxi Moralez: tifa Velez, che ha appena vinto il campionato“.

Arriva Natale: che regalo vorrebbe per l’Atalanta?
“Sei punti prima della sosta. Ma ci accontentiamo di quattro”.

E per lei?
“A me basta avere un tavolo per la vigilia di Natale e stare con la famiglia”.