JUVE. BUFFON sorprende la Juve: “Contratto? Sì, ma breve”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il club preme per un triennale, il portiere è indeciso fra uno o due anni: “Mi piace avere la convinzione di non rubacchiare dei soldi”…

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RASSEGNA STAMPA – (G.B. Olivero) – Zero tuffi, una respinta di pugno nel primo tempo su un tiro da lontano, un paio di uscite facili facili e poi un sacco di tempo passato a saltellare, corricchiare, scaldarsi. Buffon, poi, riscalda a modo suo anche il dopo-partita parlando del rinnovo contrattuale che sembra cosa fatta da tempo, ma che ancora non è stato formalizzato nonostante la volontà comune di società e giocatore. Proprio Buffon spiega cosa manca: “Siamo in dirittura d’arrivo, dobbiamo trovare l’accordo sulla durata: io vorrei che fosse breve. Mi piace avere la convinzione di non rubacchiare dei soldi. Ho fatto una carriera importante e penso di poterla allungare ancora un po’ a patto di avere sempre gli stessi stimoli. E’ anche un discorso di autostima. In ogni caso è solo un dettaglio: c’è grandissima sintonia con la società e troveremo un accordo. Il contratto di Buffon scade nel giugno 2013, la Juve ha proposto un triennale a cifre quasi dimezzate (da 6 a 3,5 milioni all’anno), Gigi preferirebbe un annuale con ingaggio un po’ più alto. Probabilmente l’accordo si troverà a metà strada, ossia un biennale con uno stipendio che consenta alla società di mantenere la linea economica fissata da tempo e al portiere di veder riconosciuta la sua importanza non solo in campo ma anche nello spogliatoio. A Palermo Buffon ha parlato anche della partita che l’ha visto quasi spettatore non pagante: “A volte rimpiango di non giocare in una squadra piccola, soprattutto quando fa freddo. Si rischia di fare brutte figure se gli avversari non tirano mai in porta perché puoi essere impreparato nel momento in cui lo fanno”. La Juve ha gestito bene l’incontro, però non è riuscita a raddoppiare a causa dei soliti errori nell’area avversaria: “E’ sempre meglio chiudere le partite – spiega il capitano bianconero -, perché con il maltempo e campi in brutte condizioni può sempre succedere qualcosa. E’ un buon segnale non aver pagato gli errori di mira, ma bisogna essere più cinici. E dobbiamo trarre i giusti insegnamenti per evitare di ripetere gli stessi errori in altre gare e per non compromettere la possibilità di conquistare successi importanti e meritati”. La buona notizia della giornata, oltre alla vittoria, è il ritorno di Conte in panchina: “La sua presenza è fondamentale. In campo riesce a trovare immediatamente gli accorgimenti tattici giusti. Ed è determinante anche prima della partita negli spogliatoi: nessuno scende in campo poco concentrato, con lui sarebbe impossibile. I giocatori, tranne quelli di forte personalità, sono ragazzi che hanno bisogno di una linea guida che di solito viene data dalla società o dall’allenatore. La Juve è un grande club, io ci sono cresciuto, e in più abbiamo trovato un allenatore bravissimo sotto tutti i punti di vista”.