CALCIO. DIAMANTI: “BOLOGNA, mi piaci tanto. Ma salviamoci presto”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “Ho un rapporto bello col club, però se una big straniera arrivasse forse farei altre scelte”…

RASSEGNA STAMPA – (A. Tosi) – Anche se gioca a Bologna solo da 15 mesi, Diamanti è entrato nel cuore e nel sangue dei tifosi rossoblù. In poco tempo il suo modo di giocare e di parlare ha conquistato tutti, le sue giocate e i suoi gol, già 5 finora e può battere il record personale di 7 stagionali dell’anno passato, tengono accese le speranze di salvezza del club emiliano di cui è diventato capitano.

“Sono solo una persona normale che ha la fortuna di avere una bellissima famiglia, presto arriverà il terzogenito, un maschietto dopo due bambine, di cui non svelerò il nome. Faccio un bel mestiere con grande entusiasmo: sono un entusiasta 24 ore al giorno”.

Diamanti, come si vive e lavora a Bologna e nel Bologna?
“Vivo e lavoro bene in un clima positivo. La città ha tutto quello che mi piace: scuole funzionali, un traffico sostenibile e ottimi ristoranti. Sono un tifoso della cucina, mi piacciono tutti i piatti, dai tortellini al bollito”.

Dopo i 51 punti dell’anno passato lei voleva un progetto ambizioso. Ora che il Bologna fatica è deluso?
“No. Molti dimenticano che abbiamo raggiunto i 51 punti nelle ultime giornate, crescendo nel ritorno. Il nostro obiettivo è lo stesso di un anno fa, cioè raggiungere 40 punti, e ce la metteremo tutta”.

Perché un giocatore con le sue doti si è affermato a 29 anni?
“Ogni persona matura in tempi e modi diversi. C’è chi cresce in fretta, chi cresce tardi e chi non cresce mai. Nel mio caso doveva andare così. Forse a 20 anni non ero abbastanza forte, forse non avevo disciplina. Forse… Adesso ho l’esperienza giusta ma non mi guardo indietro perché sono molto contento di quello che ho”.

Lei ha detto che giocare per la salvezza è stimolante. Per uno coi suoi colpi non è riduttivo?
“Sono dove merito di essere e giocare per salvarsi o per lo scudetto richiede le stesse qualità: concentrazione, volontà, forza, rabbia, adrenalina e talento”.

Se chiude gli occhi cosa sogna ancora?
“Non sono un sognatore. Credo che quello che vogliamo dobbiamo prendercelo sul campo. Ho la fortuna, in Nazionale, di affiancare i migliori giocatori e mi basta”. 

Ha un modello?
“In assoluto no. Ma l’altra sera ho ammirato Chiellini, è stato sul pezzo per 95′. Giorgio ha tutto il mio rispetto ma non ho idoli né modelli da copiare”.

Le manca Ramirez?
“Non parlo dei giocatori che sono andati via da Bologna. Se Gaston non è più qui vuol dire che non gli interessava rimanere. Oggi mi piace giocare con Gabbiadini, Kone e Pasquato“.

Ha firmato per il Bologna fino al 2017, qui vuole chiudere la carriera salvo imprevisti. C’è altro da aggiungere?
“Voglio continuare a coltivare un rapporto bello e sincero con questa piazza e con questo club ma non sono ipocrita: se succedesse l’imponderabile, ovvero un’offerta di una big straniera, potrei fare altre scelte. Mi piacerebbe ripetere un’esperienza all’estero”.