CHAMPIONS. MESSI, che spavento. Entra nel finale e si infortuna

LA GAZZETTA DELLO SPORT – La Pulce esce in barella dopo uno scontro col portiere: risonanza al ginocchio. Per i medici è solo una botta. Il Barça non segna, ma lo 0-0 elimina il Benfica…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (M. Cugini) – Doveva essere la notte del record di Messi, il sorpasso a Müller e un altro passo nella storia del calcio. Invece è finita con il campione argentino che esce in barella a 5 minuti dalla fine dopo uno scontro con Artur, portiere del Benfica. Probabile distorsione del ginocchio sinistro anche se un comunicato del Barcellona parla di una semplice contusione, un colpo che avrebbe messo k.o. Leo, ma che non dovrebbe compromettere il resto del 2012, l’anno stellare che Messi sperava di chiudere alla grande superando il mito tedesco (85 gol in una stagione, contro gli 84 dell’argentino). Il sogno è finito dopo 27′ di una sfida che Messi avrebbe dovuto giocare dall’inizio, come aveva annunciato lo stesso Vilanova, proprio per andare a caccia dell’ennesimo record. E che invece la Pulce ha iniziato solo nella ripresa. Tutto succede quando Messi vola via verso la porta del Benfica e il Camp Nou aspetta solo di fare festa, invece Artur esce a valanga e tocca l’argentino, Leo recupera la coordinazione e con un pallonetto cerca il gol, ma un attimo prima sul suo viso c’è una smorfia di dolore, quella che fa capire che la partita e forse il 2012 per la Pulce sono finiti. Scende il silenzio sul Camp Nou. Messi è a terra e non si rialzerà. Lo stadio lo chiama a gran voce mentre esce sulla macchina che lo trasporta in barella. Le ipotesi più nere sono state spazzate via dal d.s. Zubizarreta e dai medici, che giurano si tratti solo di un colpo. La notte, però, è lunga: le radio non parlano d’altro, Messi è stato portato in ospedale per una risonanza magnetica che sarà effettuata oggi. In campo lo 0-0 che esce tra Barcellona e Benfica fa felice solo il Celtic. Il Benfica dimostra ancora una volta i limiti delle squadre portoghesi, incapacità assoluta di fare gol. Eppure le occasioni la squadra di Artur le ha avute, soprattutto nel primo tempo. Ha pure colpito un palo con Lima e sprecato l’impossibile. Gli attaccanti finiscono in croce e non si capisce l’esclusione iniziale di Cardoso, che col gol ha dimestichezza. Vilanova aveva voluto esagerare. Sette giocatori del vivaio in campo, ma soprattutto il nucleo del Barça in tribuna. Senza Xavi, Iniesta e Fabregas il gioco restava un’utopia. E infatti il Barca si è acceso solo nel secondo tempo quando la vivacità di Thiago e qualche guizzo di Tello hanno messo paura a Luisao. Il finale lo avrebbe dovuto scrivere Messi.