JUVE. La carica di MAROTTA: “Macché nervosismo. Juve da bis scudetto”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – “Il gol non è un problema, già 13 bianconeri a rete. Gegic? Che amarezza, Conte ha già patito tantissimo”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (M. Graziano) – Il periodo è comunque delicato, di quelli che possono lasciare il segno sull’intera stagione juventina. Il Napoli a due sole lunghezze, il derby col Torino alle porte, poi la gara che decide tutto nel gironcino di Champions, a Donetsk, contro il ‘velenoso’ Shakhtar di Lucescu. La dormita di San Siro ha alzato il livello di attenzione. Prima la strigliata di Conte alla squadra, quindi la visita dello stato maggiore a Vinovo e ieri la sortita televisiva di Marotta. Toni sereni, perché non avrebbe senso fare ‘casino’ con la Juve in testa alla classifica e a un solo punto dagli ottavi di Champions, ma comunque una presenza strategicamente necessaria, anche solo per spegnere sul nascere processi di ogni tipo, pericolosi a livello di ambiente. “Non siamo per nulla nervosi — dice a Sky l’a.d. della Juve, Marotta —, né vedo stress da Champions. Il battibecco fra Marchisio e Bonucci non mi risulta, e Quagliarella ha preso una multa dopo un colloquio sereno che abbiamo avuto con lui. Siamo molto rigidi e non tolleriamo certe situazioni, certi comportamenti anche estetici. Però, va detto, non ci sono stati insulti nei confronti degli allenatori. Il nervosismo di Fabio è riconducibile alla rabbia che un giocatore manifesta quando viene sostituito in una partita che vede la propria squadra sotto di un gol”. Il popolo bianconero chiede a gran voce un altro attaccante per gennaio, meglio se top player, “e noi abbiamo sempre l’obbligo di migliorarci dal punto di vista qualitativo. Detto questo, non vedo l’esigenza di andare sul mercato di gennaio con delle falle da tappare. A livello realizzativo siamo secondi solo alla Roma, poi bisogna però fare i conti pure con i gol subiti e la Juve ha la difesa meno battuta in assoluto. Non c’è forse lo specialista, ma mandiamo tutti a rete, tredici giocatori in questa stagione. E’ questione di atteggiamento tattico”. E allora “siamo attrezzati per rivincere lo scudetto — continua Marotta —, anche se il discorso quest’anno è più che mai aperto. Non vedo una sola anti-Juve. Il Napoli? Ha il diritto di credere al titolo. E’ ben attrezzato, ha un gruppo collaudato, giocatori importanti, un tecnico che lavora lì da alcuni anni e una società ambiziosa. Ma ripeto, non c’è solo il Napoli. Capitolo Champions: “Il discorso non cambia. La Juve ha il dovere di gareggiare per vincere, ovunque. Siamo vicini alla qualificazione, vediamo lo striscione del traguardo, però evidentemente ci sono ancora metri da percorrere. A Donetsk servirà la miglior Juventus“. La chiusura è dedicata al capitolo di scommessopoli, a Conte e alle parole dell’ormai ex latitante Gegic, lo Zingaro (intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport), una delle figure chiave dell’inchiesta della Procura di Cremona. “Una vicenda di profonda amarezza — dice Marotta —. Antonio ha già patito tantissimo per essere rimasto coinvolto in una vicenda che nulla ha a che fare con la sua morale, col suo modo di essere allenatore. E’ una situazione kafkiana”. Poi, senza mai citare Carrobbio, conclude: Conte ha pagato con una condanna un procedimento dove la difesa non ha avuto un ruolo principale, ma si è dovuta sottomettere alle dichiarazioni di un presunto pentito. La giustizia sportiva va rivista, va riformata perché alla difesa sia dato il giusto spazio per difendersi da attacchi pretestuosi come quello di questo ex calciatore”.