BASKET. NBA: Il borsino di SportNews #3

Eccoci al terzo appuntamento settimanale con il nostro Borsino!

 

(getty images)

Anche questa settimana i temi di discussione non sono certo mancati in NBA. I Knicks sono caduti contro i Grizzlies, la squadra più calda del momento, e alle loro spalle i Bucks sognano la vetta della Eastern Conference, mentre i campioni in carica di Miami hanno qualche affanno di troppo e sono alle prese con gli acciacchi di Dwyane Wade. Ad Ovest invece iniziano a sentirsi i primi effetti della cura D’Antoni sui Lakers. Intanto i T-Wolves che devono fare i conti con tantissimi infortuni, iniziano a perdere qualche colpo dopo il brillante avvio.

CHI SALE: Dei Grizzlies abbiamo già parlato settimana scorsa per questo oggi ci concentreremo sui Los Angeles Clippers l’altra squadra del momento. Guidati da un Chris Paul sempre eccezionale i “Velieri” stanno cavalcando una striscia aperta di 5 vittorie consecutive, ma il segrto di questi risultati non Paul, bensì un Jamal Crawford francamente impressionante. Ad Atlanta lo chiamavano “The Difference” per come spaccava le partite in uscita dalla panchina, Crawford adesso sta facendo molto meglio rispetto ai tempi degli Hawks. Le cifre parlano per lui, 20.7 punti con il 44% dal campo in soli 28 minuti di gioco di media.

Nonostante la partenza di Andrew Bogut non sia stata sostituita a dovere, anche se Dalembert il suo lo sta facendo, i Milwaukee Bucks stanno vivendo un momento magico. La squadra di Scott Skiles infatti ha perso soltanto 2 oltre in stagione. Del resto la coppia Ellis/Jennigs inizia a dare i frutti sperati e molti giocatori stanno mostrando importanti segni di crescita.  Su tutti Tobias Harris, molto più continuo rispetto allo scorso anno, stesso Larry Sanders per che inizia a farsi sentire in maniera importante sotto canestro, viaggia a oltre 9 punti e 8 rimbalzi media. Molto buono anche il contributo di Mike Dunleavy in uscita dalla panchina.

CHI RESTA STABILE: L’assenza di Dirk Nowitzki affosserebbe chiunque e i Mavs non stanno certo facendo male, ma quello che non riescono a trovare al momento è la continuità. O.J. Mayo sta sfruttando bene i tanti minuti a disposizione e Collison inizia a perdere meno palloni, mentre Brand e Kaman fanno il loro sotto canestro, ma senza “Wunderdirk” Dallas fatica tremendamente.

Stesso discorso possiamo farlo anche per gli Hawks. In estate Atlanta ha deciso di cedere Joe Johnson e Marvin Willimas per risparmiare molti milioni di dollari, ma la nuova squadra non riesce a trovare continuità. Devin Harris non è più quello dei Nets, e la tanto sospirata esplosione di Jeff Teague tarda ad arrivare e ovviamente Louis Williams non è Johnson. Ma soprattutto la situazione precaria  di Josh Smith non permette di programmare il futuro.

CHI SCENDE: Come lo scorso anno gli Washington Wizards sono partiti con 8 sconfitte consecutive. Ma a differenza dello scorso anno in questa stagione la squadra della capitale aveva qualche ambizione in più. Nenè e John Wall, i giocatori chiave della squadra, sono fermi ai box, mentre Okafor e Ariza non riescono a guidare la squadra come dovrebbero. Anche il rookie Bradley Beal su cui erano riposte tante speranze sta faticando più del previsto.

L’infortunio di Danny Granger è sicuramente una brutta tegola, ma gli Indiana Pacers sono bel al di sotto di ogni aspettativa al momento. Con 3 sconfitte nelle ultime 4 partite la squadra di Minneapolis è scivolata al decimo posto nella non irresistibile Eastern Conference ed è addirittura terza nella Central Division di cui a inizio anno era la candidata per la vittoria. Paul George fatica a garantire efficienza offensiva e tutta la squadra sta tirando piuttosto male, specie da 3 punti, per questo non stupiscono gli appena 88 punti segnati a partita.

GIOCATORE ELLA SETTIMANA: Se i Grizzlies non hanno ancora perso in novembre, devono molto a Zach Randolph. L’ex giocatore di Blazers e Clippers ha chiuso ogni partita disputata con almeno 15 punti e 11 rimbalzi catturati e in settimana è stato a dir poco decisivo contro Knicks (20+15 con 7/11 al tiro) e Thunder (20 e 11 con due recuperi e 1 stoppata). Semplicemente immarcabile.

Edoardo Lavezzari