CAGLIARI. Tribuna aperta, ma senza l’ok Cellino ora rischia nuovi guai

LA GAZZETTA DELLO SPORT- Apertura forzata della tribuna solo per i tifosi vip, le autorità e la stampa.

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Una festa a metà. Perché, dopo il semaforo verde di venerdì all’apertura definitiva dell’impianto di Is Arenas, considerato a norma, ieri c’è stato il colpo di scena. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, il sì del Comune di Quartu, in assenza del primo cittadino Mauro Contini (assente anche allo stadio e, pare, in rotta con Cellino), era stato dato dall’assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Lilliu, il cui placet si riferiva però soltanto a un’accettazione in toto delle disposizioni della Commissione di Vigilanza e dell’Osservatorio. Qualcosa, però, a livello di certificazioni ancora mancava, e ieri le forze dell’ordine hanno dato il via libera (oltre ai distinti) soltanto per le due curve, aggiungendo così altri 9.600 posti a un impianto che, a pieno regime, avrà una capienza di 16.200 spettatori. Un’ora prima del fischio d’inizio, il Cagliari (cioè, il presidente Cellino) ha sparigliato le carte assumendosi la responsabilità dell’apertura forzata della tribuna solo per i tifosi vip, le autorità (fra le quali l’Arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio) e la stampa. Sembra infatti che il presidente avesse già fatto moltissimi inviti per la prima gara senza restrizioni a Is Arenas, e per questo motivo abbia forzato la mano. In totale, in quel settore, dove hanno preso posto anche i dirigenti del Catania, si sono sistemate 115 persone. Ma quello che è successo sarebbe finito nel mirino degli ispettori di Lega che erano allo stadio, tanto che non si può escludere un’ammenda per il Cagliari.