MILAN e INTER. Disastro record

LA GAZZETTA DELLO SPORT – San Siro proibito. Tutte e due k.o. tra mercato-flop e caos tattico…

 

RASSEGNA STAMPA – (A. Cerruti) – Inter con 6 punti, la metà della Juve, Milan con 3, la metà della metà. Nemmeno mettendoli insieme raggiungerebbero la vetta. L’unico vero problema in comune delle due squadre è il divieto di successo in casa. L’erba nuova non c’entra niente. E non c’entra nemmeno il presunto complesso dei giovani, perché purtroppo San Siro non si riempie più. Se in 8 partite ufficiali, tra campionato e coppe, il Milan in 3 e l’Inter in 5 non hanno mai vinto, i motivi sono soltanto tecnici e tattici. Il Milan di oggi, che ha perso le prime 3 partite su 4 come non gli succedeva dal 1940, è senza qualità, sia in difesa, sia a centrocampo dove Montolivo, teoricamente il migliore, è un giocatore sopravvalutato, mentre in attacco manca un grande goleador. La vittoria di Bologna, con l’estemporanea tripletta di Pazzini, è stata una fortunata eccezione, perché la regola è stata l’incapacità di Allegri di trovare almeno una traccia alternativa di gioco, con una formula vecchia o nuova, ma soprattutto con interpreti fissi. Invece De Jong, che doveva essere l’acquisto più importante e mirato per il centrocampo, dopo aver steccato contro l’Atalanta e l’Anderlecht ieri è stato retrocesso in panchina. Bojan non è mai partito titolare. Come se non bastasse un mercato al risparmio, preoccupa il nervosismo di Allegri, in difficoltà dopo l’amichevole d’agosto strapersa contro il Real Madrid, che ha incrinato prima i suoi rapporti con Galliani e poi quelli con la squadra. Inter. Quando il ‘vecchio’ Ranieri venne esonerato pagando colpe non sue, tutti saltarono sul nuovo carro di Stramaccioni intravedendo un gioco più offensivo e un futuro pieno di giovani. Quattro partite di campionato e cinque di Europa League hanno dimostrato che l’Inter non è ancora una squadra, ma un insieme di giocatori, troppi dei quali mezzepunte con caratteristiche simili, senza una valida alternativa a Milito. L’inesperienza di Stramaccioni, ha cambiato troppo, sistema di gioco e uomini tra una partita e l’altra, senza preoccuparsi dell’equilibrio della squadra, pericolosamente sbilanciata in casa dove attacca e si scopre di più. Milito, Sneijder e Cassano non possono giocare insieme contro avversari più compatti, lasciando soltanto tre centrocampisti a protezione di una difesa che non ha più la forza di quella di Mourinho. Così si spiegano gli 11 gol incassati in 5 partite a San Siro. Ma se invece di affrontare i problemi, si cerca di nasconderli, dicendo che “la squadra ha giocato bene”, Milan e Inter rischiano di sprofondare ancora di più. E il passato insegna che i prossimi a rotolare sarebbero Allegri e Stramaccioni.