CALCIOSCOMMESSE. Scommesse e riciclaggio: due le piste aperte

LA GAZZETTA SPORTIVA- Sentiti Carobbio, Gritti e Gervasoni dal pm svizzero che indaga sui soldi in nero. Atteso Ilievski

(getty images)

 

Le combine, dopo fondi neri e riciclaggio. È terminata ieri, con gli interrogatori di Gritti, Carobbio e Gervasoni, la trasferta italiana del pm svizzero Elena Catenazzi alle prese con l’inchiesta che coinvolge il laziale Stefano Mauri (indagato), nel mirino per un conto sospetto intestato ai genitori sul quale nel 2010 sono stati depositati soldi di dubbia provenienza (almeno 350 mila euro). L’inchiesta partita da Berna è approdata a Cremona: facile intuire la correlazione tra le ipotesi di riciclaggio e i presunti guadagni frutto del calcioscommesse. In realtà gli inquirenti elvetici dopo aver messo il naso nelle carte italiane, potrebbero raddoppiare gli sforzi. Da una parte scoprire se c’è del «nero» nel fiume di denaro che circola tra le squadre professionistiche quando si tratta di pagare stipendi ai calciatori e provvigioni ai procuratori; dall’altra la pista più «canonica» che conduce alle scommesse illegali. Nel primo caso vanno inquadrati l’interrogatorio che Mauri avrà a Berna entro poche settimane e la richiesta avanzata dal pm Catenazzi di spulciare gli atti del collega Nocerino, titolare di un’inchiesta analoga a Milano dove è indagato per riciclaggio anche il laziale Zauri (e di mezzo c’è sempre un conto svizzero con soldi sospetti); nel secondo il dubbio degli investigatori è che il virus delle combine abbia invaso da tempo anche il campionato elvetico. Su questo aspetto si sono concentrati gli interrogatori di ieri.
Passi avanti La giornata è stata considerata «proficua» dai magistrati. Il portiere Gritti, ad esempio, ha parlato di nuove combine (già nel mirino della Fifa) e spiegato il ruolo di Ilievski e Gegic. Qualcosina hanno raccontato anche Gervasoni e Carobbio. I due grandi pentiti del calcioscommesse non hanno invece rilasciato dichiarazioni sulle vicende italiane. Carobbio, il grande accusatore di Conte, si è limitato a dire: «Non è il momento giusto per parlare». Entrambi sono solo testimoni in questa inchiesta. In settimana non sono escluse altre novità: la più sorprendente potrebbe essere l’arrivo a Cremona di un latitante. Non l’annunciato Gegic, ma il numero uno degli «Zingari»: Ilievski.