MILAN. Pareggia con l’ANDERLECHT. Poca gente, clima gelido. E ALLEGRI rimane in bilico

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Terza partita consecutiva senza gol a San Siro, non accadeva da 5 anni. Boateng non ha la classe per sostenere il ruolo di nuovo Ibrahimovic…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – 0-0 con il modesto Anderlecht. Aver steccato l’esordio casalingo contro la più abbordabile del girone, complica già i calcoli di qualificazione e l’accesso a premi Uefa. Terza partita consecutiva senza gol a San Siro, non accadeva da 5 anni. Lo zero racconta bene il momento attuale. Tutto molto triste, come San Siro semivuoto al debutto europeo. Boateng, il gran bocciato, si è auto-investito del ruolo di nuovo Ibra senza avere la classe per sostenerlo. E Nocerino, deve ritrovare condizione e umiltà tattica. Per una svolta per lo meno dignitosa, deve dare di più anche Allegri. Il Milan passa il primo quarto d’ora nel tentativo di spazzolarsi via la paura. Non c’è per questo l’assalto iniziale che avrebbe intimidito l’Anderlecht. I belgi prendono coraggio e giocano in crescendo. Non hanno talento da sperperare, ma almeno si riconosce la loro idea di gioco. L’Anderlecht fa bene le sue piccole cose e impegna un paio di volte Abbiati, tenendo palla come forse non osava sperare. Più difficile invece capire cosa voglia fare il Milan quando ha la palla al piede. Non si riconosce con che idea i rossoneri dovrebbero cercare il gol. C’è una punta, forte di testa, che nessuno pensa mai di sollecitare dalla fascia. Il Milan così avvicina la porta in modo episodico, quando al volenteroso Emanuelson frulla un’idea: due assistenze per Flamini e Boateng, un tiro parato. Ancora più difficile capire cosa debba fase il Milan in fase di non possesso. Non si riconosce un piano di recupero organizzato. I rossoneri arretrano e aspettano l’errore altrui. Ciò permette all’Anderlecht di fare la partita e di chiudere il tempo con una supremazia nel possesso (53%) inattesa. Dopo uno spavento (Biglia spara alto davanti ad Abbiati) e un quarto d’ora di ripresa, Allegri toglie il fantasma di Boateng, che si arrabbia (con se stesso, ci auguriamo). El Shaarawy entra e di testa, su cross del solito Emanuelson, crea l’occasione migliore che Proto scrosta dalla linea di porta. Sembra che il Milan s’accenda. Almeno tiene più palla. Van den Brom si copre: alza Gillet al posto dell’esterno offensivo Bruno e inserisce un difensore. Basta questo per sedare un Milan impaurito, molle e confuso. Altri fischi, dopo quelli dell’intervallo. Ma più rassegnazione che rabbia. Forse è questa la sconfitta più brutta. Zero gol, zero speranza.