NAPOLI. MAZZARRI 300 all’ora. “Mai esonerato, come aver vinto un trofeo”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Contro il Parma il tecnico del Napoli festeggerà la 300a in A. “Io e De Laurentiis due treni paralleli ma poi convergiamo…”

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RASSEGNA STAMPA – (G. Monti) – Il più bel regalo per le 300 panchine in A gliel’ha fatto l’agronomo della Lega Calcio, Castelli. Domani, Mazzarri potrà tagliare il prestigioso traguardo gustandosi Napoli-Parma su un terreno di gioco praticamente perfetto. Per lui, che da sempre predica il gioco palla a terra, una vera gioia. Mai un esonero in carriera ed una crescita costante: “Non essere mai stato licenziato equivale ad aver vinto qualcosa d’importante perché l’allenatore è spesso il primo a pagare. Io ho sempre creduto in quello che ho fatto e sono dodici anni che porto avanti un determinato sistema di gioco”. Adesso, in tanti lo stanno imitando. La difesa a tre è il marchio di fabbrica suo e del Napoli, ma in passato veniva criticata: “Dicevano fosse un limite perché il calcio andava in un’altra direzione, ora tutti si stanno convertendo. Questo per me è motivo di grande soddisfazione”. Il rimpianto è uno solo: “Non essere tornato lo scorso anno in Champions con il Napoli. Mazzarri non ha ancora imparato a perdere e forse per questo non risulta simpatico a molti suoi colleghi: “Ho sempre parlato benissimo di Mourinho, poi ci fu un battibecco che per me si è chiuso quando lui ha riconosciuto che il Napoli in Champions ha giocato molto bene”. Con Allegri invece…: “Credo che a volte il confronto sia bello, poi io con Allegri ho un rapporto normalissimo. Nessun problema, almeno a livello personale”. E su Zeman: “Sono felice che Zeman sia tornato in una piazza importante come Roma. Non lo conosco direttamente, ma ne ho sentito parlare tanto. All’inizio ho studiato il suo calcio. A me piacciono gli allenatori che danno un’impronta alla loro squadra”.  A Mazzarri piacciono tanto anche i giocatori di talento come Insigne: “Ha tecnica, spirito di sacrificio e pensa innanzitutto alla squadra. Non so se diventerà forte come Lavezzi ma è già maturo per reggere certe pressioni”. Domani contro il Parma, però, gli preferirà Pandev. Insigne resta comunque il futuro del Napoli mentre sul futuro di Mazzarri non ci sono certezze: “Il mio rapporto con De Laurentiis? Siamo come due treni che vanno paralleli e non si incrociano mai. C’è un confronto bello, forte, ma sulle cose importanti convergiamo nella stessa direzione. Allenare la Nazionale? Al momento mi vedo più in un club, poi non si può mai dire. Ora l’unica cosa che mi interessa è che il Napoli inizi a essere considerato una squadra di vertice, visti i risultati ottenuti negli ultimi tre anni”.