CALCIOSCOMMESSE. Si stringe il cerchio sul conto svizzero

IL MESSAGGERO. (C. Guasco) Il titolare è un calciatore che sarà sentito martedì, Doni e Mauri smentiscono di essere loro e adesso restano solo due candidati…

(Getty images)

Continuani le indagini dell’inchiesta calcioscommesse. Adesso si indaga in Svizzera dove un calciatore, tramite un prestanome, è il sospetto dei pm, avrebbe aperto un conto cifrato sul quale sarebbero confluiti i guadagni delle scommesse illegali. Denaro da ripulire, insomma. Che farebbe immediatamente scattare la pesante accusa di riciclaggio. Ma chi è il giocatore attorno al quale si sta stringendo il cerchio? Gli investigatori non fanno nomi, ma la lista dei sospetti ormai si è ridotta a due atleti: uno milita attualmente in serie A, l’altro è un ex del campionato principale, entrambi sono indagati a Cremona per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.  A metà della prossima settimana sarà interrogato dal procuratore capo Roberto Di Martino e dal gip Guido Salvini su rogatoria dei colleghi di Berna. I quali stanno studiando le migliaia di pagine di atti dell’inchiesta sul calcioscommesse, nella convinzione che parte del denaro incassato con le puntate illecite sia finita in una delle riservatissime banche oltre confine. Secondo quanto riporta l’edizione odierna de “Il Messaggero”, la procura di Berna è risalita ad alcuni conti, uno in particolare riconducibile a un calciatore italiano. E la caccia al nome si è ormai ristretta a due persone, dopo le recise smentite dell’ex bandiera dell’Atalanta Cristiano Doni e dell’ex capitano della Lazio Stefano Mauri. All’entourage dell’ex centrocampista biancoceleste non risulta alcun coinvolgimento e anche i suoi legali ne ribadiscono l’estraneità: «Non abbiamo riscontri di indagini in Svizzera che riguardino Mauri».