CALCIOSCOMMESSE. Caccia aperta. Il tesoro in Svizzera: 4-5 giocatori nel mirino

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Resta segreta l’identità del ‘calciatore importante’ che a breve sarà interrogato a Cremona per conto dei pm di Berna…

(Getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (F. Ceniti) – E’ caccia al mister X, il calciatore ‘importante’ che secondo i magistrati della Procura di Berna sarebbe il titolare di un conto particolare: con molti soldi e dalla provenienza oscura. Facile collegare il tutto a combine e guadagni del calcioscommesse: è trapelato, infatti, che il giocatore rientra tra gli indagati a Cremona per associazione per delinquere e dovrebbe essere uno di quelli finiti nel mirino degli investigatori lo scorso maggio. Gli svizzeri sono convinti di aver scoperto qualcosa di grosso (ipotizzano anche il riciclaggio) e per questa ragione hanno chiesto con una maxi rogatoria buona parte degli atti dell’inchiesta condotta dal pm di Martino. Vogliono interrogare il calciatore e altre quattro persone. Cosa che potrebbe avvenire già nella prossima settimana. Sul mister X, c’è da segnalare come dalla rosa dei papabili (4-5 nomi) ieri è uscito ufficialmente quello di Cristiano Doni. L’ex capitano dell’Atalanta, arrestato lo scorso 19 dicembre, era stato indicato come il ‘giocatore importante’ dal sito svizzero Fussball.ch: in un articolo si spiegava come il conto con i soldi sospetti potesse appartenere proprio a Doni. Ci ha pensato il suo avvocato, Salvatore Pino, a chiarire le cose: Doni non ha ricevuto alcun invito a comparire di fronte alle autorità elvetiche o italiane, nell’ambito dell’indagine sul riciclaggio svizzero dei proventi del calcioscommesse, riferita da molti siti internet. Escludo che il mio assistito abbia a che vedere con quest’inchiesta. E’ sua intenzione querelare chiunque ne accosti il nome alla vicenda del presunto riciclaggio in Svizzera”. La smentita è stata doppia: anche la Procura di Cremona ha confermato che il calciatore nel mirino non è Doni. Chi resta sulla graticola? Al momento il riserbo assoluto degli inquirenti, svizzeri e italiani, ha impedito qualunque fuga di notizie.