LONDRA 2012. Dream Team

CORRIERE DELLA SERA – Dopo la tripletta nell’individuale le azzurre del fioretto sono d’oro a squadre ed entrano nella storia…

 

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Vanetti) – Belle, spietate, implacabili. E perfette. Dodici anni dopo Sydney, passando per il ‘no contest’ di Atene (a quei Giochi non c’era la prova a squadra) e gettando un colpo di spugna sulla mezza delusione di Pechino (fu ‘solo’ bronzo), il fioretto femminile italiano torna dove merita di stare: davanti a tutti anche con la squadra, dopo che a livello individuale aveva banchettato su ogni gradino del podio. Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Valentina Vezzali e Ilaria Salvatori. “Ci siamo caricate. Ci siamo sostenute a vicenda. Ci siamo parlate apertamente in faccia, prima e durante il match”, racconta Elisa Di Francisca, “la bellezza del lavoro che paga e che fa assaporare la gioia di poter scaricare mesi e mesi di sacrifici”. E poi, certo, Valentina Vezzali. La Divina delle Lame, da ieri la donna più vincente dello sport italiano: nove medaglie olimpiche, una in più di Giovanna Trillini, e “soprattutto diciannove titoli, tra olimpici e iridati, come Edoardo Mangiarotti, il nome della scherma. Una parità da brividi”. Nel tritacarne le azzurre hanno infilato le povere britanniche, quindi le pretenziose francesi e infine le russe, belle e carine ma inopportune perché al Mondiale 2011 si erano permesse di vincere 45-44 approfittando di una giornataccia della Vezzali. “Non volevamo lasciare nulla, ma proprio nulla, a nessuno”. In pedana non è mai esistita avversaria. “Ci siamo divertite e abbiamo fatto uno show” certifica Valentina, che definisce questa come la “squadra più forte nella quale ho tirato” e che conferma di puntare a Rio, non prima di aver dato a Pietro una sorellina (il nome c’è già: Ginevra) e non senza, già da adesso, accarezzare un futuro nel quale si candida come “tecnico o come c.t.”. Medaglia olimpica numero 119 per le lame azzurre, poker a squadre del fioretto dopo la tripletta consecutiva 1992-1996-2000. Arianna Errigo: “Non abbiamo lasciato nulla al caso, contro di loro avevamo perso. Ma nessuno dall’esterno riesce a valutare quanto sia difficile partire da favorite”.