EURO 2012. Telefona NAPOLITANO: “Rivedo BERLINO 2006”

RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Massimo Cecchini) – Il capo dello Stato entusiasta. Più saldo il legame tra Abete e Prandelli, che però ora vorrebbe una Figc più ‘forte’ con i club…

(getty images)

 

Subito dopo il rigore di Diamanti, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha telefonato al presidente del Coni Petrucci e a quello della Figc Abete per fare i complimenti agli azzurri: “Che grande emozione mi hanno dato i ragazzi. Mi hanno ricordato Berlino 2006. È un successo meritato, l’Italia ha dominato e per questo avrei chiamato anche se avesse perso”.

Abete e Platini. “Siamo più forti noi, ma conta chi segna”. Lo dice forte il presidente Giancarlo Abete quando l’Italia è bella, e aggiunge: De Rossi meritava il gol”. Non basta. Rivela anche la stima ‘segreta’ di Platini per Balotelli. “Ne ha grande considerazione, lo considera determinante per l’Italia“. Il tutto mentre l’Italia si stringe intorno a Prandelli. Il punto di vista della Federcalcio, d’altronde, lunedì scorso è stato chiaro: “Si va avanti con Prandelli fino al Mondiale del 2014 in Brasile, ha detto Abete. Senza contare come l’approdo ai quarti, se mai, ha solo rafforzato la piena fiducia verso il c.t.. L’allenatore non ha mai risposto, anche perché durante la fase a gironi ha spiegato: “Rimandiamo tutto alla fine dell’Europeo. Il feeling tra Prandelli e la Figc è buono, gli scricchiolii esistono con la Lega di Serie A, cannibale di ogni spazio possibile nel già intasato calendario. Ecco, se la Federcalcio magari gradirebbe un rapporto più stretto fra il c.t. e i club, magari Prandelli avrebbe piacere che per parte sua la Figc alzasse un po’ la voce in qualche momento topico, ad esempio quando c’è da preparare un Europeo. Insomma, il rapporto deve solo liberarsi di qualche ruggine, senza dover rompere un giocattolo che ha funzionato bene, ricostruendo un ambiente collassato dopo il Mondiale 2010. L’eventuale sostituzione di Prandelli sarebbe un vero problema, visto che martedì anche Fabio Capello ha declinato l’ipotesi. Ma non è questo il giorno delle domande difficili. C’è una gioia grande da assaporare e la Germania all’orizzonte. Si va a Varsavia. Poi si vedrà.