CALCIOSCOMMESSE. Curatti: “Velocità non è sinonimo di efficienza”

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Il pensiero di Luca Curatti, legale di Marco Paoloni, a Sky Sport 24 sulla sentenza di primo grado che ha in parte confermato le richieste di Palazzi: “Non ho avuto modo di leggere le motivazioni della sentenza, sul merito ne parleremo più avanti. L’impressione è che sia mancato il coraggio, nel senso che il procedimento sportivo è veloce e sommario. Spesso velocità non significa efficienza e cercare di trovare in quel poco tempo un rimedio ai mali del calcio non era facile. Avrei voluto maggior cuore da parte di una commissione nel valutare le posizioni degli incolpati. Si è voluto dare un forte segnale di rimprovero e censura, ma tra qualche anno magari saremo tutti davanti alla stessa commissione con altri giocatori, altri incolpati e altri problemi, con un processo privo degli strumenti necessari per accertare la verità. Marco attendeva con trepidazione questa sentenza, senza farsi grosse illusioni ma magari sperando in un ridimensionamento della squalifica. 5 anni con proposta di radiazione significano la fine della carriera. Adesso sono in contatto con i colleghi del collegio difensivo, ci sentiremo più tardi e vedremo il da farsi. Sono stati tolti gli anni in continuazione. Sinceramente non la considero una parziale vittoria, c’erano già state perplessità sulla continuazione. Aspettavamo una sentenza che parlasse meglio di questo tipo di provvedimenti. Cinque anni di squalifica sono una pena eccessiva ed esemplare, le mie critiche sommesse vanno al processo sportivo in sè stesso. Adesso dobbiamo leggere le motivazioni, è doveroso l’appello e l’ulteriore grado alla corte del Coni. Tutti i rimedi necessari a far comprendere la grande severità utilizzata e la grandissima disillusione di chi trovandosi di fronte ad una sentenza di questo tipo deve appendere le scarpette al chiodo. Ricorreremo a tutti i gradi di giudizio possibili”.