IL CORRIERE DELLO SPORT. Trigoria, ancora fischi per tutti

IL CORRIERE DELLO SPORT – Agitata. E non poteva esse­re altrimenti la giornata di ieri a Trigoria, il giorno dopo il patatrac in Champions League. […]

CONTESTAZIONE – Già durante l’allena­mento in campo, i giocatori avevano dovuto prendere atto del clima che si respirava all’esterno, come quan­do si è sentita la detonazione di un paio di petardi lanciati all’interno di Trigoria. […]. Hanno dovuto at­tendere sino a poco prima delle quattordici perché cominciasse la sfilata dei giocatori.

PAROLE –
Non tutti si sono fermati per rispondere ai tifosi. Menez, per esempio, ha fatto segno che si sareb­be fermato per poi sgommare velocemente inseguito dagli insulti dei presenti. Qualcuno però ha abbassato il finestrino per ascoltare e ri­spondere. Come Marco Borriello, per esempio, che ci ha rimesso uno specchietto retrovisore, conseguen­za di un paio di ragazzi un po’ trop­po esagitati. Disponibile anche Phi­lippe Mexes sul quale, peraltro, con­tinuano a circolare voci di un suo possibile accordo con il Milan a par­tire dalla prossima stagione, come potrebbe fare visto che è in scaden­za di contratto. Dopo aver negato qualsiasi accordo con il Milan, Me­xes ha provato a spiegare la situa­zione: «Il problema non è l’allenato­re, ma siamo noi. Ci prendiamo le nostre responsabilità. Stiamo viven­do un periodaccio e ci gira pure tut­to male, con gli ucraini abbiamo preso tre tiri e subito altrettanti gol. Ma posso assicurare che ce la stia­mo mettendo tutta per venire fuori da questa situazione».

SFILATA – Tutti i giocatori hanno avu­to la loro dose di parole non proprio di stima. Anche Daniele De Rossi è stato esortato a svegliarsi. Un altro che si è fermato è stato Marco Cas­setti che ha dato la sua versione dei fatti: «Capisco l’amarezza dei tifosi, è stato giusto fischiarci. Sappiamo che stiamo attraversando un perio­do difficile, ma la stagione non è an­cora finita, possiamo venirne fuori. Dobbiamo reagire tutti insieme, co­me gruppo. Siamo i primi a essere dispiaciuti per gli ultimi risultati ne­gativi». Per dare ancora meglio la dimensione dello stato d’animo del­la tifoseria giallorossa, possiamo ag­giungere che gli unici a ricevere qualche applauso sono stati France­sco Totti e Paolo Castellini, invitato a prendere il posto di Riise con lui che rispondeva, no, no, non scherza­te. Sul primo si può capire, sul se­condo, con tutto il rispetto, si può ri­flettere.