Djokovic vince ma non è contento: parole infuocate

Il numero 1 del mondo è tornato in campo dopo un mese e mezzo non avendo potuto partecipare ai Master 1000 di Indian Wells e Miami

Novak Djokovic esordio Montecarlo
Novak Djokovic (Foto Ansa)

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Novak Djokovic è finalmente tornato in campo. La sua ultima partita era datata 3 marzo a Dubai contro Daniil Medvedev, nella semifinale poi persa contro il russo. Il numero 1 del mondo ha quindi esordito ieri nel torneo di Montecarlo, dopo essere stato costretto al forfait per i due Master 1000 americani di Indian Wells e Miami a causa della mancata vaccinazione contro il Covid 19.

Djokovic: l’esordio a Montecarlo è positivo, ma lui non è soddisfatto

Djokovic Montecarlo
Novak Djokovic a Montecarlo (Foto da ANSA)

Come prevedibile il match contro la sorpresa russa Gakhov (numero 198 del mondo) è stato portato a casa dal serbo, ma come altrettanto preventivabile non senza difficoltà vista l’assenza dai campi per più di un mese. Nole ha vinto con il parziale di 7-6 6-2, ma specialmente nel primo set ha avuto alcune difficoltà ad interpretare il gioco dell’avversario, capace di andare anche in vantaggio di un break prima di arrendersi al tie-break. Ora il serbo attende negli ottavi di finale il vincente del derby italiano Nardi-Musetti e poi nei quarti c’è il possibile incrocio con Jannik Sinner.

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Al termine del match il numero 1 del mondo non ha fatto trasparire molta soddisfazione: “Non ho giocato bene. Ho bisogno di tempo. Sono grato di aver iniziato la stagione sulla terra battuta affrontando un avversario che non conoscevo molto. Sapevo fosse un giocatore mancino, e non mi sono allenato con un giocatore con queste caratteristiche nelle ultime settimane. Ho avuto bisogno di fare alcune correzioni per rispondere meglio e adattarmi al suo dritto”.

Poi aggiunge: “Adattarsi alla terra battuta, entrare nel ritmo, rappresenta la più grande sfida per me. Ho sempre avuto bisogno di almeno due settimane di tornei per iniziare a giocare davvero nel modo in cui voglio. Quest’anno vale lo stesso discorso. Anche se mi sono allenato a lungo, giocare una partita è completamente differente”.