Mancini: “Non si possono più sopportare i buu razzisti. Esultanza? Kean si è sentito in difficoltà”

Italia Mancini
Mancini sui cori razzisti di Cagliari ai danni di Kean

Anche Roberto Mancini si è espresso sul caso Moise Kean. Il commissario tecnico si è posto con forza a difesa del giovane attaccane.
L’atteggiamento usato contro Kean è insopportabile. Bisogna stigmatizzare i buu razzisti, non se ne può più. Serve prendere posizione, agire anche duramente, affinché queste cose finiscano“.

L’allenatore ha commentato anche l’esultanza del calciatore a Cagliari: “E’ un ragazzo e magari la prossima volta probabilmente non lo farà, però magari si è sentito in
difficoltà“.

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Molto rumore hanno fatto anche le dichiarazioni di Leonardo Bonucci, il quale ha diviso la colpa a metà fra Kean e la tifoserie. In tanti hanno attaccato il difensore per queste parole. Mancini spiega: “Ho letto qualcosa e mi sembra che Bonucci sia stato frainteso. E comunque poi sembra che la cosa importante sia la polemica tra Balotelli e Bonucci, invece lo è quanto accaduto in campo, e quindi bisogna cercare di fare in modo che non avvenga più“.

Poi ancora su Kean e su eventuali consigli: “Gioca in un club dove credo gliene diano, ha un allenatore esperto che sicuramente lo aiuta, non ha bisogno dei miei consigli, quando poi verrà in Nazionale parlerò con lui per spiegargli qualcosa che magari può essergli utile”.

Sul paragone fra il giovane attaccante juventino e il primo Balotelli: “Io auguro a Kean di fare quello che ha fatto Mario quando era giovane, perché c’è stato un momento della carriera di Mario in cui è stato un giocatore straordinario. Quindi speriamo che riesca a fare queste cose per tanti anni“.

Mancini ha avuto modo anche di parlare di Nicolò Zaniolo: “Se è consigliabile per Zaniolo restare alla Roma anche se i giallorossi non dovessero qualificarsi alla prossima Champions League? Non lo so, lui è un bravo giocatore, un ragazzo giovane che deve imparare ancora tanto e deve crescere e migliorare. La cosa più importante per lui è giocare, e giocare sempre come sta facendo adesso“.

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