Salah ancora premiato. Dopo il successo del 2017, ora anche la doppietta con il pallone d’oro africano 2018. Le sue parole al momento della premiazione accanto al totem liberiano George Weah, sono state di rispetto, umiltà e nel segno del sacrificio.
L’egiziano ex Roma e Fiorentina è proprio un ragazzo normale, pochi fronzoli e tanto spessore in campo e fuori. L’emozione non è comunque mancata: “Avevo enormi pressioni, le ho superate perché volevo il meglio ed essere sempre sul podio e competitivo”. Sembra ieri quando incantava con il Basilea…
L’asso del Liverpool nato a Nagrig nel 92 ha poi aggiunto: “Per me sarà un motivo in più per lavorare con grande impegno”.
Ha poi chiosato sempre con rispetto: “Tutti dicevano che non avrei rivinto il pallone d’oro africano e invece eccomi qui, sarà uno stimolo per ritornare su questo palco tra 12 mesi”.
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