Argentina, Dybala in panchina, il fratello punge il Ct, ma Scaloni ridimensiona il caso

Acque agitate in casa Argentina. Il commissario tecnico ad interim Lionel Scaloni, alla vigilia del match amichevole con la Colombia, aveva speso belle parole per Dybala (“Paulo è un fuoriclasse, ed è molto importante per noi”); eppure il 10 bianconero è rimasto ancora una volta in panchina, almeno inizialmente, entrando poi al 54′ al posto di Palacios.

Un’esclusione che non è piaciuta al fratello dello juventino, Gustavo, che sui social non ha risparmiato una frecciata al selezionatore argentino. “Dato che non si possono guadagnare soldi con te, non giochi”, queste le sue parole su Twitter.

A stemperare questa tensione ci ha pensato poi lo stesso Scaloni che, nella classica intervista post partita, ha preso accanto a sé Dybala e l’ha consolato così: “Pensate davvero che io abbia un problema con lui? Paulo è un fenomeno. È un gran calciatore, non creiamo un caso da una stupidaggine, dobbiamo guardare avanti, non indietro. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione”.

L’attaccante della Juventus ha poi provato a giustificare le parole del fratello. “I familiari vorrebbero sempre vederci giocare, ma io ho un ottimo rapporto con l’allenatore. Non c’è bisogno di farsi trascinare da queste cose, d’altronde l’allenatore è lui e bisogna rispettare la squadra che sceglie. Il gruppo è ottimo, è pieno di ragazzi che vogliono dare tutto in campo ed è il momento, come sempre, di remare tutti dalla stessa parte”.