ATP Shanghai: Djokovoci sul velluto. In finale trova Tsonga

Jo-Wilfried Tsonga, finalista a Shanghai
Jo-Wilfried Tsonga, finalista a Shanghai (getty images)

NOTIZIE ATP SHANGAI – Doveva essere un pomeriggio di grande spettacolo al Masters 1000 di Shanghai e lo è stato, ma solo in parte. Le due semifinali infatti hanno avuto un andamento molto diverso e se la prima, tra Rafa Nadal e Jo-Wilfred Tsonga è stata una partita molto combattuta e dai continui colpi di scena, la seconda è stato un monologo di Novak Djokovic che ha spazzato via Andy Murray senza la minima difficoltà.

Ma andiamo con ordine, nella prima partita il francese Tsonga si è imposto su Rafa Nadal con il punteggio di 6-4 0-6 7-5 in un match durato 2 ore e 16 minuti, giocato ad altissimo livello da entrambi, soprattutto il terzo set che ha regalato momenti di autentico spettacolo. A decidere la partita è l’undicesimo game, quello in cui la testa di serie numero 16 è riuscito a strappare il servizio al rivale, per poi chiudere il match nel game successivo. Una partita, quella tra Nadal e Tsonga che ha visto il francese servire decisamente meglio, fare il doppio dei vincenti, ma anche il doppio degli errori gratuiti. Per il francese quella di domani è la quarta finale di un 1000 in carriera, ma la strada per conquistare Shanghai sembra tutta in salita visto che dall’altra parte della rete ci sarà Novak Djokovic.

Il numero 1 del mondo si è sbarazzato di Andy Murray con un 6-1, 6-3 che non ammette repliche. Dopo un primo set durato circa mezz’ora e che ha visto un dominio assoluto nel del serbo, nel secondo set Murray ha provato a raddrizzare la partita e ha subito strappato il servizio all’avversario, portandosi sull’1-0 in proprio favore; ma si è trattato di un fuoco di paglia, nel game successivo è arrivato il controbreak e poi il break in favore di Djokovic, volato in pochi minuti sul 4-1. Finisce in 67 minuti e Nole può aggiornare il suo score in terra cinese: 37 vittorie nelle ultime 38 partite e finale numero 13 di stagione, la nona in in  Masters 1000.

Edoardo Lavezzari