Roma. Capello: “Tornare ad allenare i giallorossi? Li ho già fatto cinque anni”

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NOTIZIE ROMA – “Tornare alla Roma? Ho fatto 5 anni alla Roma e quello che sta succedendo evidenzia come sia difficile vincere a Roma, è una piazza e un pubblico meraviglioso che ti porta alle stelle e poi ti butta nella polvere. In quel periodo a contendere lo scudetto c’erano 6-7 squadre allo stesso livello e quando vinci è molto bello e difficile. In questi anni c’è solo una squadra che vince con distacchi pazzeschi“. Chiude subito la porta ad un possibile ritorno in giallorosso il commissario tecnico della Russia, Fabio Capello. Ai microfoni di “Radio Anch’io Sport”, l’ex allenatore di Roma, Milan e Juventus fa il punto sul campionato italiano: “In Italia è difficile battere la Juve, ha preso coscienza della propria forza e ha raggiunto una maturità che non aveva, Allegri gli è riuscito a dare qualcosa in più. In Champions potrebbe andare avanti, anche se mancherà Pogba che è un giocatore che fa differenza. Il Milan è una squadra che gioca a sprazzi, che non ha continuità che forse non ha dei leader, giocatori che prendono in mano la situazione, e anche rispetto a squadre che stanno più avanti, dal punto di vista tecnico, credo abbia qualcosa in meno. La crisi del calcio milanese c’è e forse è un problema di programmazione. Ho visto giocare la Lazio alcune volte, e gioca benissimo, ha grande qualità. È molto compatta ed ha giocatori che negli ultimi 25 metri fanno la differenza, poche squadre hanno la velocità della Lazio“. Capello parla anche della crisi del Real Madrid, altra sua ex squadra: “Ho visto il “clasico”, è stata una bella partita, con grande qualità, grandi giocatori, avevo dato il Real vincente su tutti i fronti e invece è fuori dalla Coppa del Re e in campionato fa fatica, mi auguro che Carlo vada avanti in Champions. Poteva nella seconda parte essere anche una goleada del Barca ma nella prima parte il Real ha giocato bene. Come equilibrio generale io prendo sempre il Real, ha più giocatori e qualità a centrocampo e in difesa, mentre in attacco giocato un calcio diverso ma con potenzialità di realizzazione quasi identiche. Poi c’è Messi che fa la differenza, il Real è più corale“. Infine Capello conclude parlando di Russia e dei Mondiali del 2022 in Qatar: “Abbiamo fatto un girone discreto, l’unico grande errore è stato il pareggio in casa con la Moldova, poi abbiamo fatto due buone partite con Svezia e Austria, ma ci mancano quei due punti che ci porterebbero al secondo posto. Fare il selezionatore è un altro mestiere rispetto all’allenatore, non riesci a dare alla squadra la tua mentalità e la voglia di fare, mentre lavorando tutti i giorni riesci a migliorarti. In Russia abbiamo un campionato a 16 squadre, sono molto poche, con stranieri di discreto livello, e quattro russi sempre in campo per regolamento e poi abbiamo pochi russi che giocano all’estero. Il settore giovanile? C’è una discreta nazionale, non abbiamo dei grandi giovani che giocano nelle squadre, ed è quello che manca di più. In Inghilterra come ct ho fatto giocare 12 giocatori con meno di 20 anni qui non sono ancora riuscito a metterne uno. La mancanza di giovani e l’assenza di coraggio degli allenatori è il problema principale, ma ora alcune squadre hanno cambiato linea e metterò dei giovani nuovi in campo. I Mondiali in Qatar? Sotto questo aspetto Italia, Inghilterra e altre partono alla pari, anzi vengono un pò favorite perché le squadre di club sono in grande condizione in quel periodo. In Inghilterra nel periodo prenatalizio non c’erano problemi, poi ad aprile, maggio, giugno c’erano grosse difficoltà perché arrivavano stanchi, ma le nazionali europee arriveranno in buonissime condizioni. Comunque in Qatar era impossibile giocare in estete. Io sono per la tecnologia, ci ho picchiato il muso ai Mondiali in Sudafricaserve per avere della giustizia. Uno lavoro per tanti anni, due anni per arrivare al Mondiale o all’Europeo e per un errore viene eliminato“.