Milan. Ancelotti: “Berlusconi voleva lo spettacolo, così è nato l’Albero”

L’allenatore del Real Madrid spiega come è nato il modulo che ha fatto la sua fortuna al Milan e gli ha permesso di lanciarsi definitivamente tra gli allenatori più quotati al mondo…

(GETTY IMAGES)
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NOTIZIE MILAN – Da pochi giorni in è uscito il nuovo libro di Carlo Ancelotti: “Il mio albero di Natale”. Il titolo ovviamente si riferisce al modulo adottato con tanto successo nella lunga carriera in panchina. Ancelotti, in un intervista apparsa oggi su Marca per presentare il libro ha rivelato un’interessante retroscena: A Milano hanno una filosofia molto particolare, che ama il calcio spettacolare. Berlusconi chiedeva che la squadra giocasse bene e così è nata l’idea dell’albero di Natale per far giocare tutti i giocatori di qualità. Serviva il sacrificio di tutti per adeguarsi alla filosofia del club. Non si può giocare un calcio di qualità senza giocatori di qualità”.

Ancelotti poi ha parlato in generale dei rapporti avuti con i presidenti delle sue squadre, in particolare quello con Silvio Berlusconi: “Ho avuto presidenti che son diventati tifosi dopo aver comprato il club, come Abramovich al Chelsea o Nasser al PSG, ma Florentino Perez e Berlusconi sono diversi, loro sono tifosi delle loro squadre da quando sono nati. Hanno passione, ma è l’allenatore che prende le decisioni e nessuno mi ha mai fatto la formazione. Nessun presidente mi ha mai detto “metti questo giocatore”. Berlusconi mi faceva un sacco di domande, ho discusso anche con lui. “La squadra ha bisogno di giocare con tre attaccanti”, mi diceva. Ho risposto che erano Inzaghi, Kakà e Shevchenho, ma lui mi ha detto Kakà non era un attaccante [ride]. Ogni presidente ha le sue idee, questo è sicuro, ma alla fine decido io”.