Salernitana-Nocerina. Guazzo: “Ho visto piangere i giocatori ospiti”

Le parole del giocatore della Salernitana, il quale ricostruisce quanto accaduto ieri nel derby contro la Nocerina…

(Getty images)
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NOTIZIE LEGA PRO“Quello che ho visto è stata una cosa a dir poco sgradevole, perchè non penso debbano vedere queste cose per una partita di calcio. Io ho visto dei ragazzi piangere nel tunnel prima di entrare in campo, nemmeno volevano entrare in campo, e poi ci hanno riferito che erano stati minacciati dai propri tifosi che non volevano che la partita si giocasse”. Queste sono le parole di Matteo Guazzo, giocatore della Salernitana Calcio, il quale è intervenuto ai microfoni di RTL 102.5, proprio per commentare i fatti accaduti ieri nel Derby tra Salernitana e Nocerina.

Ecco le dichiarazioni di Guazzo: “Dopo due minuti ho visto tre sostituzioni ed è impossibile, a parte che non si era nemmeno fatto riscaldamento. Era una partita già iniziata in ritardo, bisognava giocare alle 12.30 e si è giocato alle 13. C’erano problemi, sapevamo qualcosa ma non a questo punto, nel senso che nel momento in cui è iniziata la partita per noi era partita vera e dopo abbiamo visto questi tre cambi e ci siamo detti che c’era qualcosa che non andava. Dopo due minuti un giocatore si accascia a terra fingendo di avere male o quant’altro, e abbiamo capito che loro volevano proprio finire la partita così, per non avere altri problemi, penso”.

Glielo si leggeva negli occhi. Io ho visto gente piangere, è stata una cosa che mi ha toccato il cuore perchè è una cosa incredibile. Mi sono immedesimato in loro, poteva capitare a noi, a qualsiasi altro giocatore, non è stata una bella cosa. Alla fine hanno vinto gli ultras perchè comunque quando subentrano delle minacce…al loro posto io forse non sarei proprio sceso in campo, mi sarei rifiutato. Invece loro hanno fatto questa cosa. Sotto queste minacce sicuramente non era facile affrontare una partita, loro erano demoralizzati, distrutti, c’erano comunque anche ragazzi giovani che non hanno mai vissuto queste cose, quindi non è stato facile per loro”.