Sfide. Zanardi ripercorre i 23 anni di Mario Balotelli

Una puntata dedicata solo al fuoriclasse del Milan e della Nazionale

 

(getty images)
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CALCIO IN TELEVISIONE –  Alex Zanardi racconta Mario Balotelli: due sportivi apparentemente così lontani, eppure così vicini nelle tante sfide che hanno dovuto superare. Sfide, dedica un’intera puntata a Balotelli ripercorrendo i suoi 23 anni vissuti tutti al massimo della velocità: dall’ospedale di Palermo in cui nasce fino all’esperienza attuale al Milan. L’adozione, la difficile integrazione, i primi calci al pallone, l’esordio da professionista a 15 anni e poi il trasferimento all’Inter e l’esplosione nella famosa partita di Coppa Italia contro la Juve. Proprio di quella sfida i difensori bianconeri del tempo, Nicola Legrottaglie e Alessandro Birindelli, offrono le loro testimonianze sul giorno in cui Balotelli si rivelò al calcio italiano. Ma Inter per Balotelli significa anche Roberto Mancini, quasi un padre per lui, e poi Josè Mourinho, avversario invece, in decine di duelli. Paolo Viganò, l’ufficio stampa dell’Inter al tempo, ci racconta tutta la verità su Mario e la maglia nerazzurra. Attraverso i ricordi e le testimonianze degli amici più cari, dei compagni di squadra e avversari scopriamo aneddoti originali della vita di Balotelli: da come nasce l’idea di battere i rigori in quel modo quasi infallibile, alle «balotellate» ante litteram. Come riporta Adnkronos, attraverso le immagini inedite delle sue prime partite da professionista e i racconti dei primi allenatori, scopriamo da dove vengono quelle stesse movenze che oggi stregano milioni di spettatori. E poi ancora David Pizarro ci racconta le tante sfide tra Roma e Inter che hanno visto Balotelli protagonista nel bene e nel male, e il periodo vissuto insieme nel Manchester City; Alessandro Diamanti, compagno in nazionale, racconta invece, le loro avventure negli Europei del 2012. La puntata si conclude con il racconto del suo record dei 22 rigori segnati consecutivamente e la storia dell’ultimo portiere, Omar Rossetto, che prima di Giuseppe Reina, era riuscito a fermare Super Mario dal dischetto.